In uno studio locarnese di andrologia si rivolgono almeno cinque uomini al giorno con problemi e turbe sessuali: dalla sindrome di pollicino, all'eiaculazione precoce, dalle malattie veneree all'ansia da prestazione. "Un fenomeno in crescita" per l’andrologo Stefano Gilardi "ma troppo spesso le paure sono immotivate. Di sesso se ne parla troppo e male”.
di Sal Feo
Ma quali sono i problemi sessuali che assillano i maschi ticinesi tanto da spingerli fino all'andrologo? "Sono quattro i motivi che spingono a consultare un andrologo, spiega Gilardi. Le malattie veneree, come le alterazioni della pelle o della mucosa. Il secondo tipo di domanda riguarda l'eiaculazione precoce, un concetto questo abbastanza soggettivo. Il paziente è convinto - a torto - di raggiungere troppo rapidamente l'eiaculazione. Il problema, qualora esista sul serio, è presente soprattutto in individui che assumono costantemente sostanze stimolanti, come caffè e sigarette. Il terzo genere di consultazione riguarda la sindrome di pollicino: ci sono alcuni maschi convinti che le dimensioni del proprio organo genitale sia molto piccolo. Il problema in realtà è presente solo nelle loro teste. Il maschio non ha delle regole a cui attenersi per sapere le norme. Il più delle volte le sue conoscenze vengono veicolate dalla stampa o dal cinema che offrono immagini e informazioni amplificate, creando nell'immaginario standard assolutamente inesistenti. Il quarto tipo di consulto riguarda le anomalie degli organi genitali, come ad esempio le diaviazioni del pene in erezione".
Tutta colpa dunque di modelli sbagliati che arrivano soprattutto da un certo tipo di cinema e stampa. "Di sesso oggi se ne parla in maniera troppo esaltante e in maniera sproporzionata rischiando di creare dei modelli inavvicinabili, che non corrispondono alla realtà".