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TICINOMaschi ticinesi sull’orlo di una crisi di ....

13.10.06 - 07:33
In uno studio locarnese di andrologia si rivolgono almeno cinque uomini al giorno con problemi e turbe sessuali: dalla sindrome di pollicino, all'eiaculazione precoce, dalle malattie veneree all'ansia da prestazione. "Un fenomeno in crescita" per l’andrologo Stefano Gilardi "ma troppo spesso le paure sono immotivate. Di sesso se ne parla troppo e male”.
Foto d'archivio
Maschi ticinesi sull’orlo di una crisi di ....
In uno studio locarnese di andrologia si rivolgono almeno cinque uomini al giorno con problemi e turbe sessuali: dalla sindrome di pollicino, all'eiaculazione precoce, dalle malattie veneree all'ansia da prestazione. "Un fenomeno in crescita" per l’andrologo Stefano Gilardi "ma troppo spesso le paure sono immotivate. Di sesso se ne parla troppo e male”.
 
LUGANO - In coda dall'andrologo per ottenere prestazioni sessuali migliori, informazioni su misure genitali con il desiderio  di sentirsi dire di far parte della cosiddetta "normalità". Il fenomeno del maschio che bussa alla porta dell'andrologo è in continuo aumento. A denunciare il fenomeno è un esperto  del settore come il dottor Stefano Gilardi, medico locarnese, dermatologo e  andrologo. Nel suo studio ogni giorno si presentano almeno cinque maschi tormentati da un problema sessuale sia di natura fisica che psicologica. "Ciò che ho riscontrato attraverso il mio lavoro quotidiano è che negli ultimi anni l'aumento è stato considerevole. Oggi andare dall'andrologo non è un più un tabù. Se da una parte è aumentato il numero degli uomini che si rivolge al medico, dall'altra fortunatamente non è aumentato il numero delle patologie. Gli uomini dunque escono dallo studio medico con rassicurazioni più che con terapie".
 
Non solo anziani, ma anche giovani
 
I problemi legati alla sessualità sono molto più diffusi di quanto si creda. Solo per quanto riguarda le disfunzioni erettili si calcola che in Svizzera ne siano colpiti più di 300'000 uomini. Tra loro non solo uomini di età avanzata, ma anche giovani. "Sono due le categorie di persone che si rivolgono dal medico. Da una parte  ci sono gli uomini attorno ai 50 anni con problemi legati all'andropausa, dall'altra i giovanissimi tra i 18 e i 22 anni, preoccupati della propria attività sessuale. Sono sani e sanno di esserlo. Ma vivono i rapporti intimi come una gara. E così vanno dall'andrologo, o navigano in Internet, alla ricerca di un farmaco per stupire la partner con super-performance da manuale".
 
I problemi più diffusi

Ma quali sono i problemi sessuali che assillano i maschi ticinesi tanto da spingerli fino all'andrologo? "Sono quattro i motivi che spingono a consultare un andrologo, spiega Gilardi. Le malattie veneree, come le alterazioni della pelle o della mucosa. Il secondo tipo di domanda riguarda l'eiaculazione precoce, un concetto questo abbastanza soggettivo. Il paziente è convinto  - a torto  - di raggiungere troppo rapidamente l'eiaculazione. Il problema, qualora esista sul serio, è presente soprattutto in individui che assumono costantemente sostanze  stimolanti, come caffè e sigarette. Il terzo genere di consultazione riguarda la sindrome di pollicino: ci sono alcuni maschi convinti che le dimensioni del proprio organo genitale sia molto piccolo. Il problema in realtà è presente solo nelle loro teste. Il maschio non ha delle  regole a cui attenersi per sapere le norme. Il più delle volte le sue conoscenze vengono veicolate dalla stampa o dal cinema che offrono immagini e informazioni amplificate, creando nell'immaginario standard assolutamente inesistenti. Il quarto tipo di consulto riguarda le anomalie degli organi genitali, come ad esempio le diaviazioni del pene in erezione".

 
Sindrome di pollicino in agguato
 
Uno dei pensieri che più assilla i pazienti, sopratutto tra i giovani, è la dimensione dell'organo genitale. Il fenomeno è stato evidenziato la scorsa settimana nella vicina penisola durante  un convegno che ha riunito gli esperti della Sia (la Società italiana di andrologia). Si calcola infatti che  sono circa 20.000  i maschi italiani che ogni anno richiedono un intervento chirurgico di allungamento all'organo genitale. E la percentuale di chi ne avrebbe bisogno non supera il 3-4%. "Si tratta quasi sempre di convinzioni del tutto sbagliate. Fortunatamente i casi di organi genitali di misure eccessivamente piccole sono rari, e in questi casi si può procedere con interventi chirurgici" spiega Gilardi.

Tutta colpa dunque di modelli sbagliati che arrivano soprattutto da un certo tipo di cinema e stampa. "Di sesso oggi se ne parla in maniera troppo esaltante e in maniera sproporzionata rischiando di creare dei modelli inavvicinabili, che non corrispondono alla realtà".

Il maschio è in crisi
 
Ma non è questo l'unico problema che mina la sessualità maschile dell'uomo contemporaneo. "Ci sono problemi sociologici molto più sottili - evidenzia Gilardi - oggi ad esempio notiamo che l'uomo vive sempre meno collettivamente, è molto egocentrico e isolato, tutto ciò contribuisce a far sì che il maschio nutra timore nei confronti della donna. D'altra parte l' emancipazione femminile ha portato a un prototipo di donna giovane, intraprendente e sicura di sè che al maschio, soprattutto giovane, incute molto timore. È il problema più diffuso tra i pazienti. I maschietti hanno timore di approccio con l'altro sesso e preferiscono evitare di fare il primo passo limitandosi così a restare con i propri amici".

 

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