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TICINOSui nostri funghi resta l'ombra di Chernobyl

22.08.06 - 19:04
Lo rivela uno studio del Laboratorio Cantonale
Foto d'archivio
Sui nostri funghi resta l'ombra di Chernobyl
Lo rivela uno studio del Laboratorio Cantonale
BELLINZONA - Un serie di 50 campioni di funghi appartenenti a 12 specie commestibili è stato raccolto su territorio ticinese da membri ticinesi dell’Associazione svizzera dei controllori di funghi VAPKO (Vereinigung Amtlicher Pilzkontrollorgane, www.vapko.ch). Il campionario è stato analizzato dal Laboratorio Cantonale per la presenza di contaminanti radioattivi di origine artificiale.

"La campagna sui contaminanti radioattivi nei funghi - spiega il Laboratorio  Cantonale in una nota stampa - si inserisce nell'ottica di monitoraggio da parte del nostro Istituto, volta a verificare il livello di questo tipo di contaminanti nelle derrate alimentari. La presenza di questi contaminanti nelle derrate è dovuta in particolare alla ricaduta di materiale radioattivo in seguito alla catastrofe di Chernobyl del 26 aprile 1986, commemorata quest’anno nel suo “ventesimo anniversario”. Il Cesio-137, radionuclide di origine artificiale (originato da incidenti nucleari civili e da esperimenti militari con armi atomiche), è considerato il tracciante principale per questo tipo di contaminazioni. Va ricordato in questa sede, che ricadute di contaminanti radioattivi avevano colpito vaste regioni del globo già verso la fine degli anni ’50, inizio anni ’60 in occasione di esperimenti nucleari promossi dalle potenze nucleari durante la “guerra fredda” di allora".

"Il livello di contaminazione da Cesio-137 - spiega il Laboratorio - attualmente riscontrabile nei funghi commestibili di origine Ticinese è ormai, a quasi un ventennio dalla catastrofe di Chernobyl, assai contenuto. Nella quasi totalità dei funghi nostrani (98%) questa contaminazione è tuttavia ancora rilevabile. Nel 88% sono rilevabili solo tracce di contaminanti radioattivi, nel 10% dei campioni viene superato il valore di tolleranza. In nessun campione analizzato è stato registrato il superamento del valore limite. A titolo comparativo, in una campagna analoga effettuata nel 2002 su funghi nostrani erano stati riscontrati ancora 3 superamenti del valore limite su 45 campioni".

"I funghi nostrani - si conclude il comunicato - risultano comunque sempre maggiormente contaminati se paragonati a campioni di importazione presenti nel commercio. In una campagna simile condotta lo scorso anno, su 20 campioni di funghi di importazione non vi fu alcun superamento del valore di tolleranza e il valore massimo ottenuto per il Cesio-137 fu di 49 Bq/kg, contro 1’064 Bq/kg della presente campagna".

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