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SAN BERNARDINOMesolcina invasa dal traffico di transito, ma sul Passo le auto diminuiscono

08.06.06 - 12:56
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Mesolcina invasa dal traffico di transito, ma sul Passo le auto diminuiscono
SAN BERNARDINO - Mercoledì 31 maggio. Ore 6.45. Gurtnellen. Una frana investe l'A2 e la strada cantonale tra Wassen ed Amsteg, nel canton Uri, uccidendo due persone. Il tunnel del Gottardo chiude. Il giorno dopo riapre. Ma nemmeno il tempo di far passare poche macchine ed il tunnel chiude di nuovo. Motivo: la sicurezza. I geologi del canton Uri e della Confederazione, dopo l'ennesimo sopralluogo, ieri confermano che altri massi di grandi proporzioni potrebbero staccarsi dalla montagna ed investire la carreggiata. La roccia pericolante sarà quindi fatta saltare con la dinamite, ma nella migliore delle ipotesi potranno farlo tra tre settimane. Gli esperti calcolano che per mettere in sicurezza il traffico lungo l'A2 bisognerà far scendere a valle diecimila metri cubi di materiale. Dopo le esplosioni saranno poi necessari "diversi giorni" di lavoro per le operazioni di sgombero e di stabilizzazione. La riapertura dell'autostrada è quindi prevista al più presto nella prima metà di luglio. L'obiettivo delle autorità è quello di ripristinare completamente la viabilità prima delle vacanze estive.

Nel frattempo la strada cantonale viene parzialmente riaperta: dalle 6.00 alle 21.00, ma con una frequenza massima di 100 veicoli all'ora. Ed inoltre possono transitare solo i mezzi pubblici, quelli militari e le vetture con targa urana e ticinese. Le autorità di Uri, inoltre assieme alle FFS prevedono di mettere in funzione un servizio navetta di trasporto auto su ferrovia tra Amsteg e Göschenen, in grado di assorbire circa 300 veicoli al giorno. Questa, in breve sintesi, la situazione sull'asse del San Gottardo. Passiamo al San Bernardino.

Martedì il governo dei Grigioni dichiara che intende partecipare in prima linea alla soluzione dei problemi di traffico causati dall'interruzione del valico del San Gottardo. La galleria del San Bernardino, lunga 6.6 chilometri, era già stata utilizzata come principale via alternativa al San Gottardo dopo l'incendio avvenuto nel tunnel ticinese nel 2001. E per facilitare il traffico sull'asse Coira-Bellinzona i lavori di manutenzione all'interno del traforo vengono fermati per tre settimane, e verosimilmente lo rimarranno fino alla riapertura del Gottardo. La Mesolcina nel frattempo è invasa dal traffico in transito. Traffico che causa code e rallentamenti. Ma per assurdo: mentre sull'asse il traffico aumenta, sul Passo diminuisce. Paradossale. Ma vero.

"Da quando c'è stata la chiusura del tunnel del San Gottardo i media hanno creato un allarmismo tale attorno agli assi di transito della Svizzera italiana che sul Passo del San Bernardino il traffico è addirittura diminuito", così Marco Albertini, titolare dell'Ospizio sul Passo mesolcinese. "Infostrada inoltre non segnala il Passo del San Bernardino come possibile alternativa. E' invece bene segnalare che se al tunnel del San Bernardino c'è colonna, o anche solo una circolazione lenta, si può approfittarne per fare il Passo e gustarsi anche un bel panorama. In fondo si allunga la strada solo di sette chilometri".

"Meno auto sul Passo? La spiegazione - commenta da parte sua il capo regionale della Polcantonale grigionese Paolo Annoni - è semplice: il traffico ai portali nord e sud del tunnel del San Bernardino è fluido. Abbiamo avuto dei problemi il giorno seguente l'incidente a Gurtnellen, risolti con lo stop ai lavori di manutenzione all'interno del traforo. Se in galleria il traffico è fluido non possiamo mandare le auto sul Passo. Ma se qualcuno ci chiede se il Passo è aperto non manchiamo di dargli tutte le informazioni richieste. Il vero problema, per noi, è la deviazione del Pian San Giacomo".

Ed in effetti sul Pian San Giacomo la situazione è davvero problematica. Automobili e camion escono per un lungo tratto dall'autostrada, che è chiusa a causa di lavori. E se per le macchine fare la cantonale del San Bernardino non è certo un problema, non si può dire lo stesso per i tir. E così il traffico spesso avanza a passo d'uomo. Tornante dopo tornante.

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