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TICINOI sindacati sulla chiusura della Cartiera

23.05.06 - 16:45
Foto d'archivio
I sindacati sulla chiusura della Cartiera

LUGANO - I sindacati firmatari del contratto collettivo con le Cartiere Cham-Tenero SA, informati ieri della decisione di chiusura dello stabilimento di Tenero, hanno immediatamente incontrato la direzione della cartiera, a cui hanno preannunciato che si aspettano anche da parte dal datore di lavoro il massimo dell’impegno nella salvaguardia degli interessi vitali del personale.

"Nel caso della cartiera di Tenero - scrivono i sindacati in una nota stampa congiunta - bisogna infatti considerare che, oltre all’aspetto numerico (gli attuali dipendenti sono 53), siamo in presenza di un’azienda che ha anche una valenza storica e sociale per la regione, da cui è sempre dipeso il destino economico di molte famiglie, soprattutto in considerazione che – a differenza della stragrande maggioranza delle aziende industriali – la cartiera occupa quasi solo personale residente e in minima parte frontaliere. Per molti dipendenti la perdita del posto di lavoro rappresenta un colpo pesante, che imporrà un reinserimento professionale non facile, vista anche la specificità di questa professione".

"Già ieri - prrosegue la nota - sono quindi state gettate le basi per avviare al più presto una serie di soluzioni che sono in parte state citate nell’odierna conferenza-stampa. Sulla base anche del Piano Sociale attuato nel 1996 (quando vi furono 120 licenziamenti), le direttrici preannunciate sono quelle di:
- un reinserimento professionale: aiuto nella ricerca di nuovi posti di lavoro, riqualificazione professionale, sostegno all’avvio di nuove esperienze lavorative con la creazione di nuovi posti di lavoro;
- forme di prepensionamento;
- un alleviamento dei disagi, anche dal punto di vista finanziario, soprattutto nei casi che non troveranno un’alternativa in tempi stretti.
A tale scopo le parti hanno già concordato una serie di ulteriori incontri.

I sindacati UNIA-SIT- OCST hanno già indetto un’assemblea del personale a cui verrà sottoposto il piano d’intervento e stanno cercando di sviluppare la collaborazione anche con gli altri potenziali enti coinvolti, in particolare chiedono l’istituzione di un gruppo di crisi di cui facciano parte anche i servizi dello Stato, così che ci si possa attivare immediatamente e soprattutto in modo coordinato ed efficiente senza lasciare nulla di intentato per trovare soluzioni ai singoli casi nel più breve tempo possibile.

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