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TICINOIl PPD: con l'oro BNS un credito quadro per la disoccupazione giovanile

23.03.06 - 12:28
Foto d'archivio
Il PPD: con l'oro BNS un credito quadro per la disoccupazione giovanile

BELLINZONA - Il PPD, preoccupato in particolare per l'alto tasso di disoccupazione giovanile, pari al 6.6% tra i 20 e i 24 anni, sottoporrà alla Sottocommissione della gestione, i cui lavori inizieranno prossimamente, la prposta di costituire, nel quadrienno 2007-2010, un credito quadro di 57 milioni per la concerssione di aiuti cantonali a progetti che favoriscano l'occupazione giovanile.

La proposta democristiana punta in particolare a finanziare iniziative innovative e microprogetti di autoimprenditorialità, finalizzati a mantenere o creare posti di lavoro anceh nelle regioni periferiche, e enti ed istituzioni preposte ad accompagnarle.

Le proposte del PPD, in concreto
 
1. Preparare una modifica della L-inn e costituire un credito quadro preposto al finanziamento di aziende start-up.
La L-inn attuale è infatti sostanzialmente incentrata sul sostegno alle attività industriali o direttamente connesse con l’industria e fornisce scarsi incentivi. Dispone inoltre di pochi crediti e si rivolge a quelle imprese che hanno già dato prova di una certa innovatività. La stragrande maggioranza delle start-up non avendo una connotazione industriale, e essendo agli inizi delle proprie attività (lo dice il nome!), non possono dunque far capo agli aiuti previsti da questa legge. Va poi precisato che la L-inn si limita ormai alla sola esenzione fiscale, poco interessante per chi non produce utili fin dai primi anni;
 
2. Finanziamento di microprogetti di autoimprenditorialità locali e regionali, in particolare giovanile.
Come noto, in 26 anni gli effetti benefici della politica regionale sono stati dimostrati: in Ticino sono stati promossi 1300 progetti, con un investimento complessivo di 1.6 miliardi, sostenuti nella misura di 250 milioni da parte del Cantone e di 240 milioni della Confederazione. L’investimento di 250 milioni del Cantone ha generato ulteriori 1.3 miliardi di investimenti in Ticino. Grazie agli strumenti della LIM, accanto a quelli di politica economica, i posti di lavoro nelle sei regioni di montagna del Cantone sono aumentati, dal 1998 al 2001, nella misura del 5%, pari alla media dell’intero Cantone.
Il credito quadro di cui chiediamo la costituzione sarebbe quindi chiamato a sostenere microprogetti inseriti sul tessuto sociale ed economico delle regioni periferiche e quindi a favorire l’autoimprenditorialità e la valorizzazione delle risorse regionali. Questo a complemento dell’entrata in vigore della nuova politica federale regionale;
 
3. Sotto forma di seed money  e successivamente di capitale di rischio per progetti innovativi, meritevoli di sostegno realizzati in Ticino.
Al momento non esistono fonti di finanziamento destinate alle aziende di cui si è detto al punto 1. La L-inn è sottodotata (vedi punto a). L’unico finanziamento certo è quello della Fondazione dell’USI, ma rimane insufficiente. La Banca Stato possiede un proprio strumento di finanziamento (venture net), rimasto però inattivo poiché, nello spirito della banca, questo tipo di progetti non copre la parte di rischi. La società regionale di fideiussione, infine, è finanziata dalla Confederazione e per il Ticino la sua sede è a San Gallo: essa finanzia il ramo artigianale ma non interviene nei progetti a rischio.
Il credito quadro sarebbe destinato alla concessione di seed-money e successivamenti di capitale di rischio sottoforma di prestiti o prese di partecipazione nelle singole società. L’erogazione dei crediti verrebbe decisa da persone competenti, in grado di giudicare la validità di idee e progetti.
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