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TICINOIn un anno quasi 20.000 animali usati come cavia

06.05.04 - 07:41
3.691 topi e 15.316 ratti sono entrati nello scorso anno nei quattro istituti ticinesi autorizzati a compiere sperimentazioni su animali. Le Associazioni animalisti: "Cifre troppo alte. La sperimentazione animale non serve a nulla. Lo dicono gli studiosi"
foto d'archivio
In un anno quasi 20.000 animali usati come cavia
3.691 topi e 15.316 ratti sono entrati nello scorso anno nei quattro istituti ticinesi autorizzati a compiere sperimentazioni su animali. Le Associazioni animalisti: "Cifre troppo alte. La sperimentazione animale non serve a nulla. Lo dicono gli studiosi"

LUGANO - Lo scorso anno in Ticino 19.007 animali sono stati presi come cavie per essere sottoposti a sperimentazioni da laboratorio. Si tratta di 3.691 topi e 15.316 ratti che sono entrati nei quattro istituti che in Ticino hanno il permesso dell'autorità cantonale a poter effettuare esperimenti sugli animali. Una cifra che ogni anno oscilla tra i 19.000 e i 20.000 casi, senza nessun coinvolgimento di conigli o altri animali come ci ha confermato il veterinario cantonale Tullio Vanzetti: "Sono esclusivamente ratti e topi che arrivano soprattutto da altri cantoni. Nei nostri laboratori sono sottoposti a esperimenti che servono per controllare la sicurezza dei farmaci che vengono messi in commercio. Non solo ma anche per controllare l'efficacia di un prodotto. Molti ratti vengono usati per la ricerca di base, per capire ad esempio i meccanismi di funzionamento di determinati processi biologici, e che quindi potrebbero dare origine a delle nuove possibilità terapeutiche".

Ottenere l'autorizzazione per effettuare vivisezione non è un processo semplice e scontato: "È un meccanismo abbastanza particolare proprio per evitare abusi o autorizzazioni facili" ci ha spiegato Vanzetti. Un'apposita Commissione di vigilanza in materia di esperimenti sugli animali valuta dapprima tutte le richieste che giungono. In un secondo momento i 5 membri della Commissione raccolgono tutte le informazioni sulla futura sperimentazione. Analizzata la richiesta e raccolti i dati, si procede al rilascio o meno dell'autorizzazione, la quale viene comunicata al Dipartimento  della sanità e della socialità e all'Ufficio  federale di veterinaria. Quest'ultimo può eventualmente ricorrere contro la decisione di autorizzazione.

Una pratica, quella della sperimentazione sugli animali, che puntualmente viene condannata dall'Associazione Associazione svizzera per l'abolizione della vivisezione (ATRA) in quanto ritenuta poco valida dal punto di vista scientifico. Max Molteni presidente dell'Atra e coordinatore del Centro di Documentazione Animalista: "È un modo di sperimentare che oltre ad essere  eticamente inaccettabile, è soprattutto scientificamente inattendibile. Non lo dico solo io che sono un animalista convinto, ma lo dicono gli scienziati stessi che dopo aver fatto sperimentazioni sugli animali si accorgono che questi dati non possono essere considerati validi, perché un organismo animale non reagisce come gli organismi umani: il Lipobay è stato messo sul mercato dopo essere stato sperimentato sugli animali, solo in un secondo tempo si è scoperto  che aveva effetti collaterali sugli uomini ed è stato quindi tolto dal mercato".

Molti istituti preferiscono puntare su altre vie per sperimentare la validità di un farmaco. "Esistono centinaia di metodologie alternative molto più valide e istituti di ricerca che già da molto tempo hanno abbandonato la sperimentazione animale, continua Max Molteni - oggi con le cellule in vitro e metodi informatici avanzati si riesce ad avere delle risposte  più facilmente riconducibili all'essere umano che non un topo. Allo stesso modo la pensano tutti quegli scienziati che lavorano all'Istituto europeo contro il tumore, diretto dal professor Umberto Veronesi. Lì i topi non si usano più,  e si fa ricerca seria contro il cancro".

Sal Feo

 

 

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