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LUGANOLa Lega sui referendum, un "no" ed un "ni"

12.02.04 - 16:09
La Lega sui referendum, un "no" ed un "ni"
LUGANO - Ieri sera il Gruppo Parlamentare della Lega dei Ticinesi ha discusso i referendum del PS, lanciati in occasione dell’approvazione del Preventivo 2004.

Referendum sulla Scuola: “un’ora in più di insegnamento”

Il Gruppo si oppone ai referendum, "in quanto i docenti - si legge in un comunicato diramato dalla Lega - beneficiano di un posto di lavoro sicuro e di un sistema di pensionamento favorevole. Queste persone sono però pronte a difendere i loro privilegi di casta, scendendo in piazza e attaccando il Parlamento. Per il Gruppo l’intera classe dei funzionari cantonali deve essere chiamata a contribuire al risanamento delle finanze pubbliche, così come della cassa pensioni cantonale. È innegabile che in questi momenti di ristrettezze finanziarie per il Cantone, il corpo dei dipendenti debba adeguarsi alle nuove situazioni. In dicembre la Lega ha proposto in tal senso un contributo di solidarietà per la Cassa Pensioni Cantonale, uniformato su tutti i dipendenti statali. Inoltre, la Lega chiede una revisione totale della LORD sul modello della legge federale per i dipendenti statali, in modo da avere i mezzi legislativi per procedere ad una vera e profonda riforma della macchina amministrativa ticinese".

Referendum: “scelta della cassa malati a minor costo”

Il Gruppo "condivide la preoccupazione - si legge ancora nella nota stampa - per il deteriorarsi della situazione finanziaria delle fasce deboli della società. La Lega dei Ticinesi persegue lo scopo di creare una cassamalattia cantonale, in modo da garantire a tutta la cittadinanza premi cassa malattia adeguati. La Lega attende il rapporto del Consiglio di Stato sull’iniziativa popolare entro metà aprile. Dopo aver ricevuto le conclusioni del Governo, il Gruppo potrà sciogliere la propria riserva sul referendum.
La Lega dei Ticinesi condivide gli obiettivi del decreto posto a referendum, in quanto le cassemalattia più care sono quelle meno trasparenti e meno corrette nei confronti del cittadino. Vi è da dire che tale norma avrà effetto unicamente dal 01.01.2005, a causa della lacunosa, tardiva ed insufficiente informazione fatta dal DSS nel 2003, che non ha permesso agli assicurati di cambiare d’assicurazione entro i termini contrattuali.
Si ricorda che la vera e unica misura iniqua in ambito cassemalattia, l’aumento del limite di reddito per beneficiare dei sussidi (che equivale ad una diminuzione di reddito effettiva), è stata decisa univocamente dal Governo tramite Decreto Esecutivo e quindi non soggiace a referendum".

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