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LUGANODopo Morcote, il Blues arriva a Lugano

29.08.03 - 08:49
Foto Ti-Press
Dopo Morcote, il Blues arriva a Lugano

LUGANO - Dopo la prima serata di ieri a Morcote, Blues to Bop, arriva questa sera nelle piazze luganesi e ci resterà fino a domenica. Per tre serate, a partire dalle 20.30, una quarantina di concerti trasformeranno Lugano in una specie di capitale del blues.

Sabato mattina ( a partire dalle 11) verrà riproposta la formula dell’aperitivo in blues « Hit the Road » nella sede del Garage Cassarate ( in via Monte Boglia 24), mentre la domenica pomeriggio ( dalle 16) Piazza San Rocco sarà teatro dell’ « angolo spirituale » dedicato alla musica Gospel.

 Molte le novità di questa edizione. In primis la possibilità di consultare il programma della manifestazione anche via SMS digitando il numero 95005. Inoltre ci sarà anche il « Villaggio Rivella » in Piazza Dante che avrà lo scopo di animare anche durante le ore pomeridiane la « Città del Blues » con concerti di formazioni locali e esibizioni di DJ.

 Sarà inoltre lanciato un concorso dal titolo « Scrivi la tua frase sul Blues » promosso da LaRegioneTicino, mentre venerdì e sabato, al debarcadero centrale in faccia al Municipio, sarà ormeggiato il battello Parisienne che offrirà una zona relax aperta al pubblico maggiorenne con esibizioni ( dalle 22 a mezzanotte) di DJ My Melody, una ragazza londinese che sta riscuotendo grande successo con il suo stile basato su una miscela tra blues, jazz e soul.

Ecco gli artisti che suoneranno in queste tre giornate


Carl Weathersby
Carl Weathersby nacque a Jackson, nel Mississippi, ed è molto più giovane degli altri bluesmen legati alla città, come ad esempio Sonny Boy Williamson.  Ancora adolescente si trasferisce a Chicago, dove ascolta i dischi classici della Motown e di bluesmen come Albert King e Little Milton, protagonisti di uno stile che risente di un forte influsso soul.  Come numerosi giovani neri della sua generazione, ha prestato servizio militare nel Vietnam, ma quando tornò dovette adattarsi a svolgere lavori umili finchè nel 1979 Albert King, che era un amico di famiglia, non lo ingaggiò come chitarrista.  Nel 1983, dopo aver suonato anche con Little Milton, diventò membro dei Sons of Blues, complesso con cui rimase per 15 anni prima di imboccare la carriera di solista, grazie alla quale ha già conquistato notevoli successi.  Chitarrista intenso e cantante accattivante, Carl Weathersby è anche un abile compostitore di soul-blues contemporanei.  Per questa edizione di Blues to Bop Carl torna a Lugano con il trio con il quale si esibisce abitualmente nei locali piú famosi di Chicago, tipo “Buddy Guy’s Legends”, e si unisce per l’occasione con Dave Keyes, al quale viene affidato anche il ruolo di arrangiatore.  Tutti gli appassionati di Chicago Blues Guitar approfitteranno dell’occasione di rivedere questo maestro di grande bravura.

Danny Click
Danny Click suona una musica scintillante e rinfrescante cui ha aggiunto, partendo da una solida base di blues, anche elementi presi dalla musica country, dal Rock ‘n Roll, e dal Rock del Sud degli Stati Uniti, come possiamo ascoltare nel suo terzo CD intitolato “Elvis the Dog” (pubblicato dalla casa discografica milanese Appaloosa).  Danny è cresciuto in una piccola città vicina ad Indianapolis e ricorda come, ancora bambino, ascoltava sua madre che suonava la chitarra posandola in grembo e usando un coltello come bottleneck.  Prima di terminare la scuola Danny divenne membro della country band di sua sorella maggiore. In famiglia dominava la musica country e fu solo durante gli anni '80 che si immerse nella tradizione blues del profondo sud.  Nel 1998 pubblicò il suo primo disco, “Forty Miles” (per la DogStar), una raccolta di dieci sue composizioni che commentano i problemi dell’America moderna.  Molto apprezzato dal pubblico e dai critici, venne seguito da “Night of the Living Guitars”, disco registrato dal vivo che trasmette abbastanza bene l’intensità e l’eccitazione prodotta durante i suoi concerti.  Danny occupa anche il ruolo di lead-guitar nel gruppo della famosa stella del country-rock Jimmy LaFave, con cui si esibisce in circa 200 concerti l’anno. Blues to Bop si ritiene quindi fortunato per esser riuscito a proporre a Lugano questo stupendo artista per una delle sue, purtroppo, rare apparizioni europee. 

Dana Gillespie
Dana Gillespie celebra un importante anniversario:  40 anni di carriera e 46 dischi pubblicati!  Una vita dedicata alla musica, anche se non sempre nell'ambito del blues. Dana infatti iniziò nell'ambito della musica folk ancora giovanissima, troppo giovane per esibirsi nei locali londinesi che, per legge, chiedevano un età minima di 18 anni mentre Dana ne aveva solo 15 (!).  Dopo varie iniziative, film e teatro compresi,  Dana entrò a far parte della corte di David Bowie, allora  all’altezza della sua popolarità.  Trascorse così alcuni anni che oggi descrive come “pazzia pura”.  Terminato bruscamente questo periodo, Dana decise che il campo del blues offriva maggiori opportunità per una cantante non piú adolescente.  Alcuni decenni piú tardi Dana divenne una delle piú apprezzate cantanti in Europa, una delle poche chiamate ad effettuare tournée anche in America.  Accompagnata al Blues to Bop dai musicisti con cui lavora regolarmente, la sua carismatica presenza sul palco ritroverà il consenso del pubblico che, piú di una volta ha già incontrato questa interprete. Inoltre, due membri del gruppo, Julien Brunetaud e Fred P.G., si presenteranno in duo in un programma dedicato a Django Reinhardt.  

David Jacobs-Strain
A diciotto anni appena compiuti da poco, David è uno di quei fenomeni che, ancora studenti, eseguono delle interpretazioni incredibili sia per la qualità espressiva sia per la padronanza tecnica della chitarra.
Dotato di una voce straordinariamente matura, David riesce a basarsi sulla musica dei grandi del passato (tra i quali Blind Willie Johnson) creando nuovi temi di impronta personale.  Evidente è anche l'influenza delle composizioni dello splendido Otis Taylor, suo collega di etichetta.  David  infatti risulta completamente libero dal peso della musica del passato, e sfrutta i propri studi di blues classici un po’ come Cassandra Wilson, che una volta disse “Dobbiamo stare con i piedi sulle spalle di quelli che sono passati prima di noi, è solo così che siamo alti sufficientemente per vedere in avanti.”  Non c’è dubbio che questo straordinario talento è una specie di "bussola" che ci indica una delle direzioni in cui i blues viaggiano all’inizio del loro secondo secolo di vita. 
 

Desamper Big Band 
 I venti elementi della Desamper Big Band si riunirono a Giubiasco per la prima volta nell'aprile 2000, sotto la direzione di  Marco Santilli. Il complesso cerca di ottenere la sonorità tipica della Big Band con una corretta interpretazione del ritmo e del fraseggio swing. Il loro repertorio comprende, oltre ai classici dello swing, anche brani di genere funky, latin-jazz, blues e i suoi membri lavorano costantemente per aggiungerne di nuovi, inclusi dei pezzi storici delle big band alla Glenn Miller, come pure canzoni di Gloria Estefan e dei Blues Brothers. Siamo certi che a Blues to Bop molti nuovi spettatori saranno felicemente sorpresi di scoprire che il Canton Ticino possiede una formazione del genere. 


 
Diz & The Doormen
 suoni non sono propriamente quelli del Blues di Chicago, perché oggi la musica di Diz Watson ha  maggior debiti con i suoi primi ispiratori: i pianisti di New Orleans, Professor Longhair e Champion Jack Dupree.  Infatti, pur essendo nato in Sud Africa  e cresciuto in Inghilterra (dove conobbe Jack Cupree), Diz è giustamente considerato uno dei maggior esponenti del Rhythm ‘n Blues di New Orleans contemporaneo.  Ospite a Lugano quasi vent'anni fa, torna con il suo compagno di allora, Tony Uter, percussionista giamaicano che ha effettuato delle tournée perfino con Bob Marley, alla testa di una formazione che ha ideato l’album ormai leggendario, “Bluecoat Man” (ripubblicato recentemente in CD). 
Tutti quelli che apprezzano l’atmosfera festosa e carnevalesca della musica di New Orleans, arricchita dai ritmi dai Caraibi e che cercano qualcosa di reale e passionale, non devono mancare i concerti di questi grandi interpreti.  


Duncan McKenzie
Quest'anno Duncan McKenzie ritorna in veste di solista e quindi saranno più evidenti sia la varietà di stili che utilizza sia l’espressività della sua voce e la sorprendente energia delle sue performances.  Le sue radici musicali ci riportano alla Scozia, dove è nata la sua passione per la musica celtica tradizionale.  In questa terra Duncan è cresciuto come artista, con una visione della musica e della vita come un viaggio continuo che porta a nuove scoperte che servono ad arricchire conoscenze già acquisite.
Il suo recente CD intitolato “New Life” ha incontrato un notevole successo nell'ambito della musica “roots-based” e presenta brani dal ragtime al jazz, da temi mistici ispirati ad un viaggio nel circolo polare artico alle bellissime ballate.  Il nostro programma presenta Duncan in diversi momenti del festival, ma sarà da vedere anche con altri dei nostri ospiti in qualità di instancabile improvvisatore.


Nora Jean Bruso
È un'autentica protagonista della tradizione del Chicago Blues.  Nata nella regione del Delta del Mississippi, la medesima zona di provenienza di Son House e Robert Johnson, Nora è cresciuta in una famiglia della quale alcuni membri frequentavano la chiesa e la musica gospel, mentre un altro ramo era proprietario di un "Juke Joint" che ospitava le leggende del blues moderno, compreso il suo preferito, Howlin’ Wolf. 
Trasferitasi a Chicago, ha seguito la strada migratoria di tutti coloro che hanno creato il Chicago Blues del dopoguerra e, pur essendo di una generazione piú giovane, si è conquistata la stima di grandi musicisti come Koko Taylor, Jimmy Dawkins, Eddie Shaw e Willie Kent (pure presente a Lugano). 
Il suo CD intitolato “Nora Jean Sings the Blues”, pubblicato quest'anno, ha ottenuto grandi successi di critica dappertutto, non solo nel mondo delle riviste specializzate. Occorre tuttavia vederla sul palco per apprezzare la sua stupenda voce, strumento che Jimmy Dawkins inserisce tra le tre piú potenti mai udite in tutta la sua vita! Nora Jean Bruso propone i suoi blues in uno stile che mescola Etta James, Big Mama Thornton e il suo amato Howlin’ Wolf. A Lugano Nora Jean è accompagnata da  un "supergroup" creato per l’occasione: Carl Weathersby e il suo trio, ampliato da Dave Keyes ai keyboards e Stan Bronstein al sax tenore. Attendiamo quindi dei momenti speciali per coronare i quindici anni di Blues to Bop. 

John Primer
"Tradizione" e "stile" sono due termini che aiutano a capire la musica di John Primer.  I suoi blues sono quelli di solida tradizione.  Primer preferisce lavorare al di fuori di certe estroverse dinamiche moderne, ma mai troppo lontano dello stile con cui è cresciuto, anche se non esita ad affrontare temi che comprendono un vasto raggio del blues moderno, da Sugar Pie DeSanto a Johnny Shines.  
Primer nacque a Cambden nel Mississippi dove, ancora bambino, cantava in chiesa e ascoltava bluesmen come Muddy Waters e Elmore James.  Infatti ha appena pubblicato un tributo a quest’ultimo (“Blue Steel”) per la casa discografica austriaca Wolf. Giunto a Chicago nel 1963, presto formò il suo primo gruppo, “The Maintainers”, e dopo poco tempo fu assunto a Theresa’s Lounge come membro del gruppo residente.  Nel 1980 John diventa leader dell’ultimo gruppo di Muddy Waters, e quando Muddy morí nel 1983 passò ai Teardrops di Magic Slim, una collaborazione destinata a durare ben 13 anni e che fece conoscere John in tutto il mondo.  A Chicago, John si esibisce con il proprio gruppo, “The Real Deal”, ma in occasione di Blues to Bop lo potremo ascoltare in esibizioni uniche con la London Blues Band.

 

Mario Rusca
Nato a Torino, Mario Rusca vive a Milano, dove divide la sua attività tra concerti jazz e insegnamento alla « Scuola Professionale di Musica Moderna » di Lugano. 
Ha collaborato con tantissimi "grandi" del jazz che hanno visitato l'Italia, tra i quali possiamo nominare Gerry Mulligan, Chet Baker, Stan Getz, Lou Donaldson e Lee Konitz.  Mario è anche arrangiatore e nel 1997 la sua big band ha ospitato Jerry Bergonzi, Hal Crook e tanti altri.  Nel 1999 si è esibito in Piazza della Riforma in veste di pianista solista con l'Orchestra della Svizzera Italiana in occasione della presentazione durante Estival Jazz delle suite scritte da Duke Ellington. Le sue ultime incisioni sono state con Tony Scott, Enrico Rava e Lee Konitz.  Blues to Bop è  onorato di poter presentare questo raffinatissimo artista, che allargherà notevolmente le sfumature percepite da un gruppo di tastieristi, sebbene molto diversi uno dall'altro.  


Tim Duffy
Fondatore della Music Relief Foundation, è un vecchio amico di Blues to Bop.  Profondamente commosso dall’accoglienza accordata a Guitar Gabe, che aveva accompagnato a Lugano in occasione della sua prima visita dall'America, Tim decise di presentare artisti considerati ‘per intenditori’ ad un pubblico piú vasto quale quello di Lugano. Con le Sisters of the South, Duffy intende proporre la medesima cosa per le "donne del blues", “Donne che, grazie ai loro diversi talenti lasciano nell'ascoltatore un senso profondo della bellezza e della maestà dello spirito umano”.
Queste artiste hanno vissuto sulla propria pelle le difficoltà dovute alla loro razza, il loro sesso, loro stato sociale e i tempi e i luoghi in cui sono cresciute, e ne sono sopravissute trionfanti.  Il ruolo delle donne è sempre stato sottovalutato in un mondo dominato da musicisti maschi e, infatti, qualsiasi forma di espressione per loro è sempre stata difficile. Era un ambiente dove doveva prevalere il senso del dovere verso la famiglia e la dipendenza dal mondo bianco per gli scarsi posti di lavoro.  Ma le nostre quattro cantanti sono una vera testimonianza e un numero, pur limitato, di donne eccezionali che hanno saputo lottare con successo, creando una musica straordinariamente ‘vissuta’.


Sonia
La cantante e chitarrista Sonia  proporrà a Lugano il progressive country e il blues contemporaneo.  Sonia inizió la propria carriera negli anni '90 formando il duo ‘Disappear Fear’ con sua sorella, con cui ha registrato quattro album di successo e ha visitato il mondo, ottenendo particolare notorietà in Canada e in Australia.  Il suo primo CD da solista, ‘Almost Chocolate’  venne pubblicato nel 1998.  Il disco ottenne ottime recensioni in riviste specializzate, compreso Billboard,  e Sonia venne nominata Female Artist of the Year da parte della GLAMA.  Sonia ha un repertorio eclettico che comprende blues, country, gospel, salsa, bongo beat e le sue personali composizioni, che commentano la vita e le preoccupazioni dei giovani americani, i quali, come Sonia stessa, trovano il ‘sogno americano’ non sempre in accordo con i loro gusti e il loro modo di vivere. Particolarmente grintosa e dinamica, Sonia è una artista di lunga esperienza che sicuramente affascinerà il pubblico ticinese, che la vedrà per la prima volta a Blues to Bop.


Stan Bronstein

Nonostante le numerose apparizioni a Blues to Bop, la popolarità personale che ha conquistato grazie alla bravura, alla disponibilità e alla simpatia (e soprattutto alla sua bravura tecnica legata all'esperienza di tutta una vita), hanno fatto diventare Stan Bronstein un sidesman voluto da tutti.
Stan imparò a suonare il clarinetto da ragazzo ma passó al sax durante i suoi quattro anni di servizio militare.  Diventò membro dell’orchestra di Tommy Dorsey e poi si esibì con Larry Elgart. Giunto a New York, trovò posto in diverse tra le piú importanti orchestre latino-americane, comprese quelle di Machito e Tito Puente.  Formó il proprio gruppo, il leggendario "Elephant’s Memory”, con cui pubblicò 4 LP prima di suonare come solista per la "Fantasy Records".  Qualche fatto per  illustrare una lunga carriera tra le piú variate:  ha registrato “Same Old Song” con le Arrowsmith; ha registrato con Davis Johansen and the New York Dolls, ebbe la sua “Swing Fever” durante gli anni '80 e una lunga collaborazione con John Lennon, con cui effettuò numerose registrazioni e qualche famoso video.
Anche quest’anno Stan Bronstein è stato chiamato ad arricchire una delle formazioni create appositamente per il Blues to Bop.


Willie Kent & The Gents featuring Patricia Scott
Willie Kent è un personaggio quasi unico nel Blues, essendo un bassista che canta e contemporaneamente dirige un proprio gruppo.  E’ senz’altro uno dei migliori bassisti della sua generazione, valutazione confermata dai quattro W.C. Handy Awards che ha vinto.  Nonostante questa sua statura, che ha acquisito in un campo molto competitivo e ricco di giovani talenti, Willie Kent non ama mettersi in luce con grandi assoli, probabilmente perché nacque nel Mississippi e, come i bluesmen degli anni '40, '50 e '60, è la canzone che lo interessa piú che lo strumento. Come Muddy Waters e Howlin’ Wolf infatti, Willie è dotato di una voce calda, potente e molto espressiva.  La sua canzone “Born in the Delta” è autobiografica e dipinge a toni forti la sua vita: iniziò a lavorare nei campi di cotone a soli nove anni (un'esistenza quindi apparentemente senza speranza) finché non si spostò al nord dove, suonando il Blues, trovò un motivo di svago e una preziosa opportunità di guadagnare qualche dollaro in piú, dopo una settimana di dura fatica manuale pagata male.  Willie Kent rimane fedele alle sue radici, anche se amare, ma riesce ad incorporare elementi di soul e Rhythm ‘n Blues in modo da aggiornare questa musica nata nel Mississippi senza peró perdere il suo spessore culturale. 
Patricia Scott, come Willie, è molto legata ai Blues del Mississippi. Appare regolarmente con The Gents a Chicago, dove è molto apprezzata per la sottile carica emotiva con cui affronta anche i temi tradizionali. 

Zach Prather
Torna quest’anno dopo il grande successo personale riscosso nell'edizione 2002.  Come vuole la tradizione del Blues to Bop, quando un artista ritorna offre qualcosa di nuovo di sé stesso.  Un bluesman dai molti talenti come Zach (oggi è chitarrista-cantante, ma ha suonato la batteria con Screamin’ Jay Hawkins e Luther Allison!) non ha difficoltà a ideare nuovi progetti.  Ha quindi aggiunto quattro ospiti al suo gruppo Blues Express in modo da proporre la musica di Freddie King.  Mentre tutti conoscono “Hideaway” e  “Same Old Blues”, Zach intende presentare la profondità dell’opera di questo grande texano, che viene a tutt'oggi ingiustamente negletto.  Non si tratta, ovviamente, di una "cieca" fedeltà verso gli originali, ma di vere e proprie interpretazioni, che metteranno in luce i talenti di Zach Prather per la seconda volta qui a Lugano.  Inoltre, imperdibile sarà la serata d’apertura a Morcote, quando Zach e Michel Carras suoneranno insieme con la favolosa Sonia.


Aida Cooper
Non necessita di essere presentata in Ticino e neppure in Lombardia.  Residente a Milano, Aida è semplicemente la piú conosciuta e piú stimata blueswomen italiana. I suoi concerti sono noti per l'energia e per il vasto repertorio, grazie anche all'eccellente complesso che l'accompagna, con il quale Aida si esibisce regolarmente da molti anni.

 

 

 

 

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