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SVIZZERAPerequazione finanziaria, pochi cambiamenti nel messaggio 2016-2019

03.09.14 - 16:57
Perequazione finanziaria, pochi cambiamenti nel messaggio 2016-2019

BERNA - Il messaggio sulla perequazione finanziaria per gli anni 2016-2019 è pronto per essere esaminato dal Parlamento. Rispetto al progetto precedente, quello adottato oggi dal Consiglio federale non prevede grandi cambiamenti al sistema in vigore. Tuttavia, i cantoni considerati "ricchi" dovrebbero beneficiare di alleggerimenti, così come la Confederazione.

 

Il conto dovrebbe in principio diminuire di 134 milioni di franchi l'anno (su circa 1,5 miliardi) per i cantoni contribuenti e di 196 milioni (su circa 2,3 miliardi) per la Confederazione. In parlamento i cantoni finanziariamente deboli faranno pressione affinché Berna allarghi i cordoni della borsa.

 

Il Consiglio federale giustifica questo adeguamento verso il basso col fatto che la ridistribuzione ha oltrepassato gli obiettivi prefissati. Nessun cantone infatti si trova al disotto dell'85% della media svizzera delle risorse per abitante.

 

Tra il 2012 e 2014 sono stati versati 279 milioni di troppo. Stando al Governo, un ulteriore adeguamento dei contributi potrà essere eseguito dopo il 2019, qualora si dovesse constatate che l'obiettivo dell'85% non è più raggiunto.

 

Nel suo progetto, il Consiglio federale non intende tuttavia fare altre concessioni ai cantoni "ricchi". Quest'ultimi avevano formulato tutta una serie di rivendicazioni, come la presa in considerazione dei canoni per i diritti d'acqua o della ponderazione ridotta degli utili delle imprese nel calcolo del potenziale delle risorse. Chiedevano anche di destinare meno risorse ai cantoni che praticano il dumping fiscale o sono vicini alla media.

 

La Confederazione non intende nemmeno modificare il meccanismo di compensazione degli oneri - dotato di 730 milioni - legati ad aggravi geo topografici o socio-demografici.

 

Il Governo non vuole nemmeno sopprimere il fondo per compensare i casi di rigore, finanziato in misura di un terzo dalla Confederazione e il rimanente dai cantoni (359 milioni a fine 2014).

 

Ats

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