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SVIZZERAIniziativa popolare per alimenti sicuri e prodotti equi

27.05.14 - 10:27
Iniziativa popolare per alimenti sicuri e prodotti equi

BERNA - I Verdi avranno tempo fino al 27 novembre 2015 per raccogliere le 100 mila firme necessarie alla riuscita della loro iniziativa "Per derrate alimentari sane, prodotte nel rispetto dell'ambiente e in modo equo (Iniziativa per alimenti equi)". Lo indica il Foglio federale in cui si precisa che il testo, presentato il 7 maggio scorso alla Cancelleria federale, rispetta le disposizioni legali.

 

Il lancio dell'iniziativa è stato deciso lo scorso gennaio dai delegati dei Verdi riunitisi a Delémont. Obiettivo della modifica costituzionale è il miglioramento degli standard di qualità delle derrate alimentari importate e la promozione degli alimenti locali.

 

Gli ecologisti vorrebbero che ai generi alimentari e ai foraggi importati fossero applicati gli stessi livelli qualitativi, ambientali e di protezione degli animali validi in Svizzera.

 

Per i Verdi svizzeri è necessario offrire ai consumatori prodotti alimentari sicuri e sani, evitando inutili trasporti e nel rispetto delle esigenze minime in materia ecologica e sociale, indipendentemente dal luogo di produzione.

 

L'iniziativa popolare per la produzione di derrate alimentari "sane" e nel rispetto di standard minimi sociali fa il paio con diverse proposte al vaglio del parlamento.

 

Attualmente è in discussione alle Camere federali, a livello di divergenze, la legge sulle derrate alimentari. Tra i motivi di attrito tra i partiti figura, per esempio, l'obbligatorietà o meno di indicare nelle etichette degli alimenti preconfezionati l'origine delle materie prime. Il campo rosso-verde vorrebbe regole più stringenti per evitare un nuovo scandalo della "carne di cavallo", spacciata per carne di maiale finita nella lasagne dei consumatori europei.

 

Finora il centro-destra si è opposto a regole troppo rigide. Nel giugno 2010, per esempio, il Consiglio degli Stati aveva respinto cinque iniziative cantonali romande che miravano al divieto di importazione di alimenti prodotti in condizioni "inaccettabili".

 

Oltre all'interdizione totale di importare derrate alimentari, si chiedeva alla Confederazione di impegnarsi per istituire, nell'ambito di negoziati internazionali, condizioni di lavoro eque e una dichiarazione obbligatoria sulla sostenibilità dei prodotti.

 

Ats

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