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SVIZZERADibattito sulle conseguenze del voto del 9 febbraio, i toni si alzano

20.03.14 - 10:41
L'UDC attacca il Consiglio federale, e specialmente Simonetta Sommaruga: è "un po' cocciuta"
Foto Keystone Alessandro Della Valle
Dibattito sulle conseguenze del voto del 9 febbraio, i toni si alzano
L'UDC attacca il Consiglio federale, e specialmente Simonetta Sommaruga: è "un po' cocciuta"

BERNA - Il Consiglio nazionale ha affrontato oggi il dibattito urgente sulle conseguenze del "sì" all'iniziativa UDC contro l'immigrazione di massa. Complice forse la diretta televisiva sul canale svizzerotedesco SRF, la discussione è stata intensa e a tratti appassionata, sebbene alla fine non sia stata presa alcuna decisione concreta sull'applicazione del testo approvato da popolo e cantoni il 9 di febbraio.

 

L'Unione democratica di centro ha subito "aperto il fuoco" contro il Consiglio federale: "il governo non ha voluto includere esponenti democentristi nel gruppo di esperti istituito per l'attuazione dell'iniziativa, contrariamente a tutti gli altri ambienti che si sono opposti al testo", si è indignato il presidente dell'UDC Toni Brunner. Il democentrista sangallese ha accusato la ministra di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga di essere "un po' cocciuta".

 

Per il Consiglio federale non è necessario legiferare nell'urgenza per applicare l'iniziativa: "è vero che ha tre anni di tempo per proporre una soluzione che rispetti la volontà popolare, ma misure immediate si impongono, poiché l'immigrazione continuerà ad aumentare massicciamente nei prossimi tre anni", ha aggiunto uno stizzito Toni Brunner. Il presidente dell'UDC ha pure invitato il governo a dar prova di maggiore coraggio, fiducia e sicurezza nei confronti dell'Unione europea.

 

Nessuna discriminazione - Bombardato da domande da un po' tutti gli altri partiti, Toni Brunner ha auspicato un ritorno al vecchio sistema dei contingenti. Secondo il PS, è invece importante lottare contro ogni discriminazione di gruppi di cittadini europei. "È escluso che un banchiere possa continuare a stabilirsi in Svizzera con la sua famiglia, e non concedere questa possibilità a un operaio agricolo o a un sommelier", ha spiegato il capogruppo socialista Andy Tschümperlin (SZ).

 

Contrariamente a quanto hanno preteso gli autori dell'iniziativa, tutto l'edificio dei bilaterali è in pericolo. Il PS esige pertanto riforme durevoli in materia di alloggio, pianificazione del territorio, formazione e impiego. I socialisti hanno depositato una mozione, affinché un'eventuale denuncia degli accordi bilaterali venga preceduta da una votazione, e un postulato, che riproponga anche l'opzione di un'adesione all'UE, ha aggiunto Roger Nordmann (VD/PS).

 

Contro "la politica del peggio" - Secondo il capogruppo dei Verdi Balthasar Glättli, occorre ora trovare la migliore soluzione possibile e non praticare "la politica del peggio", applicando l'iniziativa alla lettera. L'ecologista zurighese ha invitato pertanto il governo a firmare l'accordo di estensione della libera circolazione alla Croazia per sbloccare le trattative con l'UE.

 

Anche i Verdi liberali si attendono una soluzione che non discrimini i cittadini croati, ha sostenuto la capogruppo Tiana Moser (ZH). Secondo il suo collega Roland Fischer (PVL/LU), anche le preoccupazioni della forte minoranza che si è opposta all'iniziativa devono essere prese sul serio.

 

Per il gruppo PPD-PEV, occorre da un lato rispettare la volontà popolare applicando l'iniziativa e dall'altro salvare gli accordi bilaterali. Per risolvere i problemi legati alla possibile mancanza di manodopera, occorre formare più personale in Svizzera e trovare un sistema che sia il meno burocratico possibile, ha sottolineato Ruth Humbel (PPD/AG). "Se l'UDC vuole isolarci e il PS aderire all'UE, il centro vuole mantenere gli accordi bilaterali", ha aggiunto.

 

Anche per il presidente del PBD, Martin Landolt (GL), occorre continuare con la via bilaterale e accrescere la manodopera indigena. A suo avviso, v'è un potenziale di riduzione dell'immigrazione dall'UE in materia di raggruppamento famigliare, ha rilevato il glaronese.

 

"Popolo ingannato" - "Il popolo è stato ingannato, poiché i cittadini volevano sì limitare l'immigrazione abusiva ma non interrompere gli accordi bilaterali", ha sottolineato invece Jacques Neyrinck (PPD/VD). Dal canto suo, il vicepresidente dell'UDC Christoph Blocher gli ha risposto che il popolo ha semplicemente voluto dire "no" alla libera circolazione.

 

Secondo il consigliere nazionale zurighese, l'Unione europea non ha alcuna intenzione di far cadere tutti gli accordi bilaterali. Nell'applicare l'iniziativa, il Consiglio federale deve semplicemente ritornare al sistema dei contingenti in vigore tra il 1970 e il 2002.

 

Il popolo ha detto di "sì" a un giro di vite nella politica migratoria, ha dichiarato da parte sua la capogruppo del PLR, Gabi Huber. I liberali-radicali raccomandano quindi al Consiglio federale di prendere sul serio le preoccupazioni della popolazione, senza però dimenticare le inquietudini degli ambienti economici, ha aggiunto la Huber.

 

"I partiti si mettono in mostra" - Per la vicepresidente del PLR Isabelle Moret, occorre ora sostenere il governo per uscire rapidamente dalla tempesta. "Questo dibattito urgente serve soltanto ai partiti per mettersi in mostra", ha aggiunto la liberale-radicale vodese, suscitando il malumore di alcuni deputati.

 

Isabelle Moret, come altri oratori del resto, ha inoltre sottolineato la situazione particolare del Ticino e invitato il Consiglio federale a rispettare la volontà dei ticinesi di rivedere l'accordo con l'Italia sul ristorno dei frontalieri, come chiede un'iniziativa della sezione cantonale del PLR.

 

"Grazie per il vivace dibattito" - Alla fine ha preso la parola anche la consigliera federale Simonetta Sommaruga, che ha ringraziato la Camera del popolo per il "vivace dibattito" a cui ha assistito.

 

La ministra socialista ha poi ribadito che un piano di attuazione del testo sarà elaborato entro fine giugno e che un progetto di legge sarà messo in consultazione entro fine anno. La situazione è complessa: per questo il governo sta cercando una soluzione che rispetti le richieste dell'iniziativa, senza per questo bruciare le tappe che si è prefissato, ha concluso.

 

Ats

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