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BERNAIl CF risponde a Quadri: "Legittima difesa, non tutto è permesso"

17.02.14 - 17:43
Il consigliere nazionale vorrebbe che l'autorità penale prescindesse "dal procedimento penale, dal rinvio a giudizio o dalla punizione in caso di eccesso di legittima difesa"
Ti-Press (archivio)
Il CF risponde a Quadri: "Legittima difesa, non tutto è permesso"
Il consigliere nazionale vorrebbe che l'autorità penale prescindesse "dal procedimento penale, dal rinvio a giudizio o dalla punizione in caso di eccesso di legittima difesa"

BERNA - Un'aggressione tra le "sacre" pareti di casa non può giustificare ogni reazione eccessiva di legittima difesa. È quanto indica il Consiglio federale nella sua risposta scritta a una mozione - che invita a respingere - del consigliere nazionale Lorenzo Quadri (Lega). Quest'ultimo vorrebbe che l'autorità penale prescindesse "dal procedimento penale, dal rinvio a giudizio o dalla punizione in caso di eccesso di legittima difesa" in caso di aggressione nella propria abitazione da parte di una o più persone.

Per Quadri, il potenziamento del principio della legittima difesa nel Codice penale (CP) è la risposta ad una criminalità sempre più violenta e sfrontata, che non indietreggia nemmeno se la casa presa di mira per un colpo è occupata dagli inquilini.

Vista la piega che sta prendendo la situazione, secondo Quadri "l'aggressore che viola l'abitazione di una persona, deve essere consapevole che lo fa a suo rischio e che la legge non lo tutela dalle reazioni di chi viene aggredito".

Per il deputato leghista, il "diritto alla legittima difesa di chi viene aggredito nella "sacralità" della propria abitazione va quindi potenziato. Ciò a protezione del cittadino, che non deve correre il rischio di venire trasformato da vittima a criminale". Altra ragione per modificare il CP: l'effetto deterrente.

Nella sua risposta, il Consiglio federale precisa che il CP prevede già l'attenuazione della pena, o addirittura l'impunità, per un eccesso di legittima difesa, specie se una persona viene aggredita tra le mura domestiche. Il giudice decide caso per caso.

Tuttavia, con la sua mozione Quadri va più lontano, poiché domanda l'impunità automatica che permetterebbe, "ad esempio, a un proprietario di una casa o di un appartamento di sparare sempre a un rapinatore".

Il Governo, pur comprendendo che in determinati frangenti le vittime possano reagire in maniera sproporzionata, crede che reazioni simili, anche tra le pareti domestiche, "non debbano comportare automaticamente l'impunità".

Un tale cambiamento del CP invierebbe inoltre un segnale sbagliato, suggerendo alla popolazione "che si può reagire a un'effrazione con fatti gravi quali un omicidio".

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