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SVIZZERA«Versamenti più rapidi e una strategia d'uscita»

05.02.21 - 17:08
Il settore turistico lancia l'ennesimo grido d'allarme rivolto a Berna: «Si testi maggiormente per riaprire».
Ti-Press (archivio)
Fonte ats
«Versamenti più rapidi e una strategia d'uscita»
Il settore turistico lancia l'ennesimo grido d'allarme rivolto a Berna: «Si testi maggiormente per riaprire».
Anche le vaccinazioni ricoprono un ruolo chiave: «Siamo consci che il lavoro potrà riprendere solo quando ci sarà un calo durevole dei numeri dei casi».

BERNA - In un vertice online con il Consiglio federale e i Cantoni, i rappresentanti del settore turistico hanno chiesto oggi un versamento più rapido degli aiuti per i casi di rigore, maggiore coordinazione fra test e vaccinazioni e una strategia di uscita dal semi-confinamento a partire da marzo. Le aziende dipendono dalla sicurezza della pianificazione, è stato sottolineato.

Il settore è consapevole che potrà riprendere il lavoro lungo l'intera catena solo se ci sarà un calo durevole del numero di casi, ha indicato la Federazione svizzera del turismo in una nota diffusa dopo l'incontro con il presidente della Confederazione Guy Parmelin e i consiglieri federali Alain Berset e Ueli Maurer.

La federazione considera quindi imperativa una strategia rapida e coordinata di test e vaccinazioni: anche nell'ambito dei viaggi internazionali e delle frontiere aperte. Secondo chi opera nel turismo, l'attuale regime di test deve essere adattato seguendo l'esempio dei Grigioni.

L'organizzazione chiede inoltre un approccio rapido alle vaccinazioni, compreso un chiaro calendario nazionale sulle opportunità di vaccinazione per la popolazione svizzera in generale. Non appena sarà disponibile, il settore sarà pronto ad agire come ambasciatore e a promuovere la causa, prosegue la nota.

I cinque miliardi per i casi di rigore devono inoltre imperativamente raggiungere le aziende, perché per molte di loro ogni giorno conta, aggiunge il settore, precisando che la Confederazione deve garantire un sostegno economico rapido e non burocratico. "Ciò di cui c'è bisogno ora sono processi pragmatici come quelli che sono stati istituiti in un breve lasso di tempo nella primavera del 2020. Le imprese in salute che hanno buone prospettive di sviluppo non devono essere costrette a dichiarare bancarotta perché il sostegno a cui hanno diritto per legge arriva troppo tardi".

Secondo il settore turistico, se la situazione epidemiologica lo permette, il lockdown deve essere revocato gradualmente a partire da marzo 2021. La strategia di uscita dovrebbe essere resa trasparente e comprensibile sulla base di un sistema di indicatori: ad esempio, per quanto riguarda il numero di nuove infezioni, le capacità ospedaliere o il tasso di persone a rischio già vaccinate.

CF: attuata vasta gamma di misure - In una nota, il Governo riconosce che il turismo è particolarmente colpito dalla pandemia. Per attenuare le ripercussioni negative, il Consiglio federale ricorda che "sta attuando una vasta gamma di misure." Secondo l'Esecutivo, gran parte delle perdite di fatturato ha potuto essere compensata con le indennità per lavoro ridotto e con le indennità di perdita di guadagno per Covid-19.

Le imprese particolarmente colpite hanno inoltre accesso ai programmi cantonali per i casi di rigore, di cui la Confederazione finanzia la maggior parte dei costi, ricorda Berna, aggiungendo che i criteri di ammissibilità sono stati molto allentati per tenere in maggior considerazione le esigenze delle aziende con attività a carattere stagionale.

In parallelo, il Dipartimento federale delle finanze (DFF) e quello dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) stanno esaminando le questioni ancora in sospeso, rivalutando costantemente gli strumenti per attenuare le conseguenze della crisi.

All'incontro hanno partecipato rappresentanti di Gastrosuisse, Hotelleriesuisse, Parahotellerie Svizzera, Funivie svizzere, la Conferenza dei direttori degli enti regionali del turismo, la Rete dei parchi svizzeri, l'Unione dei trasporti pubblici, l'Associazione svizzera dei manager del turismo, Swiss Snowsports e l'Associazione delle aziende svizzere di navigazione.

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COMMENTI
 

dan007 3 anni fa su tio
Bisogna smetterla con le libertà individuali prendete esempio dalla Nuova Zelanda con applicazione tracciabilita covid obbligatoria sono stati confinati solo 3 settimane. Test per tutti in entrata in Svizzera anche per i frontalieri. Dubai e le Guadeloupe stesso sistema e funziona abbiamo lasciato le porte aperte alle varianti se non si isola la Svizzera e non la so protegge non finira mai

centauro 3 anni fa su tio
Risposta a dan007
Anche tu non hai ancora capito che la Svizzera ha un tasso di contagi superiore agli altri paesi confinanti Italia compresa, il tuo ragionamento va inteso al contrario. La Nuova Zelanda e Guadalupe sono isole, logico che per loro è più semplice contenere i contagi.
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