Le sezioni giovanili di tutti i partiti (escluso l'UDC) hanno deciso di unirsi in vista del 9 febbraio: «In un paese liberale come la Svizzera non c'è posto per la discriminazione»
BERNA - In un paese liberale come la Svizzera non c'è posto per la discriminazione. Per questo i giovani di tutti i partiti, a eccezione degli UDC, hanno deciso di unirsi per combattere l'omofobia in vista della votazione del 9 di febbraio, quando il popolo sarà chiamato a estendere la norma antirazzismo.
«È nostro dovere fissare dei paletti e chiarire che la discriminazione non è tollerabile», ha affermato oggi davanti ai media Tobias Vögeli, co-presidente dei giovani Verdi liberali. Omosessuali e bisessuali sono membri alla pari della nostra società.
Matthias Müller, presidente dei giovani PLR, ha ribadito: «Liberalismo significa libertà e uguaglianza di ogni cittadino del Paese». Quando certe persone vengono umiliate perché diverse, allora questi valori vengono meno. «Non è tollerabile che persone vengano aggredite a causa del loro orientamento sessuale». Quando ciò accade, allora è già troppo tardi.
L'odio non è un'opinione, hanno sottolineato dal canto loro i giovani PPD, Evangelici e Socialisti. Attualmente non ci sono mezzi legali per proteggersi da appelli all'odio su Facebook, in cui per esempio s'invita a violentare le lesbiche per riportale sulla retta via.
L'estensione della norma antirazzismo non imbavaglierà la libera espressione delle opinioni, purché quest'ultime non intacchino la dignità umana o neghino i diritti a determinate categorie di persone, ha affermato il co-presidente dei Giovani Verdi Luzian Franzini.