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BERNARegula Rytz rimane in corsa nonostante il no dei PPD

24.11.19 - 12:31
«Sono dei fifoni», sostiene il capogruppo ecologista Balthasar Glättli
Keystone
Regula Rytz rimane in corsa nonostante il no dei PPD
«Sono dei fifoni», sostiene il capogruppo ecologista Balthasar Glättli

BERNA - La partita è ancora da giocare, mancano ancora tre settimane per convincere i parlamentari a votarmi: è la posizione della presidente Verdi Regula Rytz, che mantiene la sua candidatura al Consiglio federale nonostante il PPD, partito considerato ago della bilancia, abbia fatto sapere che in dicembre non la voterà. «Sono dei fifoni», sostiene il capogruppo ecologista Balthasar Glättli.

In dichiarazioni riportate dalla SonntagsZeitung, Glättli si dice irritato dall'atteggiamento della formazione di ispirazione cristiana, che accusa di avere un approccio «hasenfüssig», letteralmente da conigli. «Mi chiedo se il PPD abbia veramente il coraggio di assumere più influenza nel Consiglio federale», afferma il consigliere nazionale zurighese. In un governo con tre rappresentanti UDC e PLR da una parte e tre esponenti PS e Verdi dall'altra la PPD Viola Amherd potrebbe infatti decidere dove sta la maggioranza.

Per Glättli la cosiddetta formula magica appare oggi ancora di cemento armato e i partiti borghesi sono impegnati a difenderla. Il 47enne non crede inoltre che i colloqui proposti dagli stessi partiti sulla composizione del governo possano portare a qualcosa: a suo avviso si tratta di manovre diversive.

Il PPD ha deciso ieri di non tenere nemmeno delle audizioni con la candidata Rytz: per i Verdi la strada si fa quindi parecchio in salita, ma Glättli non intende mollare. «L'elezione del Consiglio federale ha una dinamica propria: la corsa è decisa solo al traguardo».

Dello stesso avviso è la stessa Rytz. «Sono pronta per il compito e voglio assumerlo: ma chiaramente è come con lo sport, prima non si sa mai se si avrà o no successo», dice in un'intervista al SonntagsBlick. La presidente dei Verdi (dal 2012 dapprima come copresidente, dal 2016 da sola) non vuole sentir parlare di piani per convincere i parlamentari di centro: «sono le elettrici e gli elettori che hanno stilato il piano, ora si tratta di vedere se i parlamentari lo rispetteranno».

Dopo la vittoria elettorale gli ecologisti non ci stanno ad aspettare una legislatura per avere un seggio nella stanza dei bottoni, come era accaduto all'UDC per il suo secondo mandato. «La progressione dei Verdi è solida, è osservata anche nei cantoni e bisogna agire in fretta: si può aspettare quattro anni prima di influenzare la politica in favore dell'ecologia e della sostenibilità? Non credo», afferma la 57enne in un'altra intervista, in questo caso a Le Matin Dimanche.

Oltre ad agire sul fronte ambientale Rytz punta però anche a sbloccare l'accordo quadro con l'Ue. «In questo campo, grazie ai contatti che ho con i verdi europei, sono in una buona posizione di partenza», si dice convinta la bernese laureata in storia e di formazione docente. La protezione dei salari potrà essere raggiunta offrendo in cambio a Bruxelles un inasprimento della legge sul riciclaggio e un aiuto ancora maggiore nel campo della lotta all'evasione fiscale.

Dopo aver inizialmente esplicitamente parlato di un attacco al seggio di Ignazio Cassis, Rytz ribadisce oggi la posizione del gruppo ecologista: nessun attacco ad personam. A chi le chiede se i Verdi sono pronti a revocare alla Svizzera italofona il suo rappresentante, la consigliera nazionale (dal 2011) risponde che "non si tratta di togliere la poltrona a Cassis, ma di rinnovare il governo affinché sia in linea con il messaggio uscito dalle urne".

L'11 dicembre verrà quindi attaccata - nell'anno delle donne - anche Karin Keller-Sutter, che si presenterà dopo Cassis al momento della rielezione in parlamento? «Siamo chiari, se non riusciremo nella prima votazione non vedo come dovremmo riuscire a farlo nella seconda», risponde l'ex municipale di Berna (2005-2012).

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