Le recenti tendenze potrebbero costare domenica il posto al consigliere agli stati bernese uscente Hans Stöckli
BERNA - Essere uomo è ormai un chiaro svantaggio per un candidato di sinistra? È l'interrogativo che si pongono oggi Tages-Anzeiger, Bund e testate sorelle, che fanno il punto sugli ultimi sviluppi in seno al partito socialista. Le tendenze più recenti potrebbero costare domenica il posto a un politico di lungo corso come il consigliere agli stati bernese uscente Hans Stöckli.
La sezione socialista bernese guarda con preoccupazione al secondo turno dell'elezione degli Stati. «I simpatizzanti di sinistra che non danno il loro voto a Hans Stöckli in pratica eleggeranno il candidato UDC», ha messo in guardia il PS via Twitter. Cioè una personalità contraria alla parità salariale e che si oppone all'ampliamento dell'offerta di cura di bambini, viene sottolineato.
Al primo turno Stöckli, ex sindaco di Bienne (BE), è giunto primo (122mila preferenze), ma tallonato a breve distanza dalla presidente dei Verdi svizzeri Regula Rytz (120mila) e dal democentrista Werner Salzmann (pure quasi 120mila). A mettere in allarme il PS sono stati i Verdi liberali, che considerano Stöckli "zu sehr Mann", troppo uomo: e anche altri potrebbero essere tentati a votare solo la donna (Rytz), rinunciando alla seconda preferenza.
In una recente intervista al Bund - ricordano i quotidiani - Stöckli ha praticamente dovuto giustificarsi di essersi ricandidato: se si vuole togliere a una persona un incarico solo perché è un uomo bisogna ricordare che le pari opportunità esistono anche per i maschi, ha detto il 67enne. «Non posso candidarmi quale donna», ha aggiunto palesando quella che non sembra più essere un'ovvietà.
I timori in casa socialista sono da inserire nel quadro dell'esito a sorpresa delle elezioni del 20 ottobre: i non rieletti al Nazionale sono stati 31, di cui ben 27 uomini. Una delle conseguenze è stata che la quota femminile nella camera del popolo è fortemente aumentata, salendo dal 34% a 42%.
Nel gruppo socialista le deputate sono quasi i due terzi, il 64%, e i Verdi presentano un valore analogo, pari al 61%. Drammatica, per gli uomini socialisti, si è presentata la situazione nel canton Berna: tre erano gli uscenti ma solo uno è stato riconfermato, Matthias Aebischer. La lista PS femminile ha raggiunto il 18%, quella maschile è crollata.
Particolarmente amara è stata la mancata conferma di Corrado Pardini, sindacalista e personalità apprezzata in Parlamento anche al di là degli steccati politici. Per favorire le nuove candidate Pardini si è anche presentato sui manifesti con la ex presidente dei Giovani socialisti Tamara Funiciello, politica conosciuta per il suo stile spesso provocatorio: le liste separate hanno fatto sì che alla fine ad essere eletta sia stata proprio lei.
Dopo le elezioni Pardini ha spiegato che nell'anno dello sciopero delle donne è stato praticamente impossibile fare campagna per la lista maschile del PS. Un'opinione condivisa da Ueli Egger, co-presidente della sezione cantonale: «le donne si sono sostenute a vicenda, presentandosi anche insieme agli eventi elettorali: noi uomini non l'abbiamo fatto, non da ultimo perché sarebbe stato visto come un gesto antifemminista», afferma in dichiarazioni riportate dal Tages-Anzeiger e altre testate.
Altri due uscenti, Thomas Hardegger e Martin Naef, non sono stati rieletti nel canton Zurigo: i delegati del partito hanno posto le donne sui posti migliori delle liste. Un altro non rieletto, il solettese Philipp Hadorn, sostiene apertamente che il suo insuccesso è dovuto al sesso: «nel clima politico attuale essere uomo è chiaramente uno svantaggio». Aggiunge però anche che «la parità ha un prezzo, che va pagato dagli uomini: io sono uno di loro».
C'è chi nel partito però non la prende così con filosofia e comincia a sostenere che bisogna rivedere i sistemi di nomina dei candidati: nessuno vuole peraltro essere citato in tal modo sul giornale, temendo ripercussioni negative. E in effetti la consigliera nazionale Priska Seiler Graf (ZH) mette già le mani avanti, dicendo di non riuscire a credere che qualcuno metta seriamente sul tappeto questo tema.
Secondo Hadorn, pure un sindacalista, non è ancora necessaria una sorta di «protezione degli uomini» in seno al partito. Il consigliere nazionale uscente non esclude però che il PS possa diventare una formazione meno attraente per i giovani maschi rampanti.