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SVIZZERAIl 9 febbraio per la discriminazione sull'orientamento sessuale

09.10.19 - 12:05
Il primo tema in votazione sarà l'iniziativa popolare denominata "Più abitazioni a prezzi accessibili"
Keystone - foto d'archivio
Il 9 febbraio per la discriminazione sull'orientamento sessuale
Il primo tema in votazione sarà l'iniziativa popolare denominata "Più abitazioni a prezzi accessibili"

BERNA - Il Consiglio federale ha deciso che saranno due i temi sui quali i cittadini saranno chiamati a votare il 9 febbraio 2020. Uno di questi riguarda la discriminazione basata sull'orientamento sessuale.

Il primo tema in votazione sarà l'iniziativa popolare denominata "Più abitazioni a prezzi accessibili".

Il testo prevede che il 10% degli alloggi di nuova edificazione siano di proprietà di enti pubblici. A questo scopo i cantoni e i comuni saranno autorizzati a utilizzare un diritto di prelazione, in particolare sugli immobili che appartengono alla Confederazione o ad aziende ad essa legate, come le FFS e la Posta.

Altro aspetto importante: l'autorità federale dovrà assicurare che i risanamenti non comportino "la perdita d'abitazioni a pigione moderata".

Il governo si era già dichiarato contrario all'iniziativa, proponendo al contempo un credito di 250 milioni di franchi a favore dell'edilizia abitativa di utilità pubblica. Il Consiglio federale aveva definito gli obiettivi e gli strumenti richiesti dal testo dell'Associazione svizzera inquilini (ASI) non realistici né conformi alle esigenze di mercato.

Discriminazione orientamento sessuale - Il secondo tema in votazione sarà la modifica del Codice penale e del Codice penale militare riguardante la discriminazione e l'incitamento all'odio basati sull'orientamento sessuale.

Lo scorso dicembre le Camere federali - dando seguito a un'iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Mathias Reynard (PS/VS) - avevano deciso di sanzionare penalmente anche le discriminazioni basate sull'orientamento sessuale, modificando l'articolo 261bis del codice penale. Quest'ultimo consente attualmente di punire esclusivamente la discriminazione di una persona per la sua razza, etnia o religione, ma non per il fatto di essere vittima di esternazioni omofobe.

Un comitato referendario - composto principalmente di politici dell'Unione democratica federale (UDF) - ha però raccolto le firme necessarie per il referendum. A suo dire, il popolo avrà in questo modo la possibilità di respingere alle urne «questa restrizione sproporzionata della libertà di espressione e di coscienza».

Secondo i contrari, la nozione di "orientamento sessuale" è troppo vaga: i divieti di pensiero e di espressione non hanno inoltre mai avuto effetto positivo durevole in una società libera.

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COMMENTI
 

Bayron 4 anni fa su tio
Concordo con l’UDF! Basta limitare la libertà di espressione.... ”san pö pü“

curzio 4 anni fa su tio
Dal sito dell'UDF: "L’Unione Democratica Federale (UDF) è un partito politico costituito da cristiani provenienti da differenti chiese e denominazioni". Non mi sorprende per niente che queste persone sono contrarie a rendere punibile l'incitamento all'odio contro gli omosessuali!
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