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SVIZZERADue oggetti in votazione il 9 febbraio 2020

09.10.19 - 10:57
Il popolo dovrà esprimersi sull'iniziativa popolare "Più abitazioni a prezzi accessibili" e sulla modifica di legge in merito alla "discriminazione basato sull'orientamento sessuale"
Keystone (archivio)
Due oggetti in votazione il 9 febbraio 2020
Il popolo dovrà esprimersi sull'iniziativa popolare "Più abitazioni a prezzi accessibili" e sulla modifica di legge in merito alla "discriminazione basato sull'orientamento sessuale"

BERNA - Il Consiglio Federale ha deciso oggi di sottoporre due oggetti al giudizio del popolo. Il 9 febbraio 2020 i cittadini svizzeri saranno infatti chiamati alle urne per esprimersi sull'iniziativa popolare - depositata il 18 ottobre 2016 - denominata "Più abitazioni a prezzi accessibile".

Il testo mira a cambiare l'articolo 108 della Costituzione federale in modo che la Confederazione, in collaborazione con i cantoni possa promuovere l'acquisto in proprietà di appartamenti e case per privati a pigione moderata e si adoperi per il sostegno di organizzazioni dedite alla costruzione di abitazioni a scopi d'utilità pubblica. In futuro, il 10% almeno delle abitazioni a livello nazionale dovrebbero essere di proprietà di simili enti. Altro aspetto importante: l'autorità federale deve assicurare che i risanamenti non comportino «la perdita d'abitazioni a pigione moderata».

Discriminazione orientamento sessuale - Il secondo tema in votazione riguarda invece una modifica del Codice penale e del Codice penale militare - adottata il 14 dicembre 2018 sia dal Consiglio nazionale sia dagli Stati - riguardante la "discriminazione e l'incitamento all'odio basati sull'orientamento sessuale"

Il Codice penale, infatti, consente attualmente di punire esclusivamente la discriminazione di una persona per la sua razza, etnia o religione, ma non per il fatto di essere vittima di esternazioni omofobe. Un comitato referendario - composto principalmente di politici dell'Unione democratica federale (UDF) - ha raccolto le firme necessarie per il referendum. A suo dire, il popolo avrà in questo modo la possibilità di respingere alle urne «questa restrizione sproporzionata della libertà di espressione e di coscienza». Secondo i contrari, invece, la nozione di «orientamento sessuale» è troppo vaga: i divieti di pensiero e di espressione non hanno inoltre mai avuto effetto positivo durevole in una società libera.

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