L'esecutivo ha risposto a una mozione di Rosemarie Quadranti, precisando tuttavia che legalmente non è possibile vietarle
BERNA - La Svizzera non ha una base giuridica per vietare le "terapie" volte a guarire dall'omosessualità. Tuttavia, nella sua risposta a una mozione di Rosemarie Quadranti (PBD/ZH), il Consiglio federale condanna questo tipo di trattamento e invita tutti gli ambienti, partendo dalla famiglia, a rispettare il diritto di vivere liberamente il proprio orientamento sessuale.
Per il governo, l'omosessualità non è una malattia. Infliggere tale trattamento, soprattutto a un minore, può anche avere un grave impatto psicologico.
Per l'esecutivo non è però possibile vietare queste pratiche. Non esiste una legislazione federale specifica in questo settore, precisa il governo nella sua risposta. Ma, allo stato attuale, l'assicurazione malattia non prende a carico le "terapie" contro l'omosessualità.
Chiunque sia a conoscenza di un pericolo per il benessere di un bambino o di un adolescente può contattare le autorità preposte alla protezione dei bambini e degli adulti. Inoltre, i professionisti in regolare contatto con minori, insegnanti, allenatori o medici sono tenuti a segnalare i casi in cui l'integrità fisica, psicologica o sessuale di un bambino è minacciata. A seconda dei casi, si dovrebbe esaminare se i genitori possono essere ritenuti penalmente responsabili per aver violato i loro doveri nei confronti dei figli.