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SVIZZERALe regioni di confine chiedono comprensione per la Svizzera

04.09.19 - 15:32
I governi di nove regioni di tutti i paesi limitrofi del nostro Paese hanno scritto una lettera congiunta al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker
Keystone
Hanno scritto a Jean-Claude Juncker
Hanno scritto a Jean-Claude Juncker
Le regioni di confine chiedono comprensione per la Svizzera
I governi di nove regioni di tutti i paesi limitrofi del nostro Paese hanno scritto una lettera congiunta al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker

BERNA - I governi di nove regioni di confine di tutti i paesi limitrofi della Svizzera chiedono in una lettera congiunta al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker di mostrare comprensione nei confronti della Confederazione. Dopo la disputa relativa all'equivalenza della Borsa mettono in guardia da una spirale negativa che ridurrebbe le chance di raggiungere un accordo quadro.

Stando all'edizione odierna della "Neue Zürcher Zeitung", su iniziativa del Land tedesco del Baden-Württemberg nove presidenti di regioni o province hanno firmato la lettera datata 2 settembre di cui è entrata in possesso anche l'agenzia Keystone-ATS.

Nessuna risposta da Lombardia e Piemonte - Per la Germania è stata sottoscritta dai presidenti del Baden-Württemberg e della Baviera, per l'Austria da quelli del Tirolo e del Vorarlberg, per la Francia da quelli dell'Alvernia-Rodano-Alpi, della Borgogna-Franca Contea e del Grand Est e per l'Italia da quelli della Val d'Aosta e della provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige. Mancano invece i rappresentanti di Lombardia e Piemonte; anche a loro è stato chiesto di aderire, ma hanno indicato che vogliono dapprima consultare il governo di Roma e poi non hanno più dato risposta.

«Grande preoccupazione» - Gli ultimi sviluppi sono «fonte di grande preoccupazione», si legge nella missiva in cui si evita però di criticare apertamente la Commissione europea. La Svizzera viene esortata - anche in vista di un accordo quadro - ad attenersi alle intese, il testo del contratto viene definito «onesto ed equilibrato». Dopo il mancato prolungamento dell'equivalenza borsistica si rischia tuttavia una dinamica che allontanerebbe ulteriormente la Svizzera e l'Unione europea.

I presidenti regionali temono che una bocciatura dell'accordo quadro in votazione popolare sottrarrebbe le basi degli accordi bilaterali, con conseguenze economiche negative per le regioni limitrofe. Inoltre sottolineano che quale democrazia diretta la Svizzera deve osservare in maniera particolare l'inclusione di tutti i gruppi sociali rilevanti. Quindi auspicano maggiore comprensione: «è importante reagire con avvedutezza e prudenza e lasciare alla Svizzera tempo sufficiente per coinvolgere tutti i gruppi sociali».

La lettera a Juncker è stata inviata come copia anche a Ursula von der Leyen, che gli succederà alla guida della Commissione europea in novembre.

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