I due partiti si piazzano in fondo al nuovo Ecorating. Vellacott: «Non possiamo permetterci altri quattro anni di immobilismo»
ZURIGO - L'Alleanza Ambiente spera ardentemente che il prossimo 20 ottobre dalle urne esca un Parlamento più sensibile alla protezione della natura e del clima, perché l'attuale legislatura è «andata persa». È stato stilato un nuovo Ecorating che valuta l'atteggiamento dei parlamentari sui temi ambientali.
«Non possiamo permetterci altri quattro anni di immobilismo», ha dichiarato il direttore del WWF Svizzera Thomas Vellacott nel corso di una conferenza stampa a Zurigo. Nella passata legislatura, il Parlamento ha abbandonato l'ambiente, ha aggiunto.
Nelle votazioni «decisive», il Consiglio Nazionale si è pronunciato troppo spesso «contro la protezione della natura e del clima», secondo l'Alleanza Ambiente, che raggruppa Greenpeace Svizzera, WWF, Pro Natura e l'Associazione traffico e ambiente (ATA). Secondo le organizzazioni, non esiste una reale volontà di combattere il cambiamento climatico e l'uso di pesticidi. La protezione delle acque e delle specie sono state indebolite e la «follia delle strade» è proseguita anche negli ultimi quattro anni.
Per valutare l'impegno dei partiti e dei parlamentari a favore dell'ambiente, l'Alleanza ha esaminato i risultati delle 54 votazioni importanti tenutesi al Consiglio nazionale dal 2015 ad oggi. In collaborazione con altre associazioni ecologiste, ha quindi stilato un nuovo Ecorating.
Verdi, socialisti, Partito evangelico e Verdi liberali hanno votato a favore praticamente sempre e «dimostrano di essere all'altezza della loro reputazione di difensori dell'ambiente». Il PBD ha sostenuto i dossier ecologici in quasi due terzi dei casi in questa legislatura, migliorando la sua sensibilità ambientale rispetto agli anni passati. Il PPD ha votato «verde» in quasi la metà dei casi. Esistono però grandi differenze fra i rappresentanti del partito poiché ila loro «nota» varia dal 70,4% al 33,3%.
In fondo alla classifica PLR e UDC. I liberali-radicali hanno bocciato i temi ecologici in quattro quinti delle votazioni. Anche in questo caso fra i consiglieri nazionali esistono forti disparità: il loro ecorating varia da 41% al 3,7%. L'UDC, senza sorpresa, è il partito «meno ecologico» con solo il 5% dei voti a favore.
Alleanza Ambiente ha esaminato anche le promesse elettorali dei candidati in lizza per le elezioni federali. I risultati sono consultabili sul sito Ecorating. Invece di dare istruzioni di voto, le ONG preferiscono infatti «rendere disponibili informazioni sulle elezioni riguardanti la sensibilità ecologica dei partiti e dei candidati».