I delegati del sindacato hanno respinto oggi l'iniziativa "per la limitazione" presentata dal partito
BERNA - I delegati di Unia hanno respinto oggi l'iniziativa "per la limitazione" dell'UDC, che chiede la fine della libera circolazione delle persone. Secondo il sindacato si tratta di "un pericoloso attacco frontale" a quest'ultima e alle misure di accompagnamento.
Con tale iniziativa "demagogica" contro l'accordo con l'Unione europea, l'UDC mostra «il suo vero volto», si legge in un comunicato odierno di Unia. Secondo il sindacato, il partito crea nuove discriminazioni, mette a repentaglio la protezione dei salari, pregiudica i contratti collettivi di lavoro e indebolisce i diritti di tutti i lavoratori. Inoltre, usa i "colleghi senza passaporto svizzero come capri espiatori".
Il sindacato, che si dice favorevole alla libera circolazione, afferma di «opporsi con la massima determinazione» all'iniziativa e di aspettarsi che il Consiglio federale, i datori di lavoro e gli altri partiti facciano altrettanto concentrando «la loro attenzione su questo compito prioritario».
In una risoluzione adottata durante l'assemblea dei delegati, Unia chiede che il Governo negozi con l'Unione europea un accordo quadro che rispetti la protezione dei salari. Secondo il sindacato, libera circolazione e misure di accompagnamento sono "inseparabili".