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SVIZZERALo sciopero ha fatto breccia, gli Stati vogliono più donne nelle grandi aziende

19.06.19 - 16:23
La Camera dei cantoni ha accolto l'idea (27 voti a 13) di introdurre delle "quote rosa" anche nelle direzioni delle imprese quotate in borsa e non solo nei CdA
Ti Press
Lo sciopero ha fatto breccia, gli Stati vogliono più donne nelle grandi aziende
La Camera dei cantoni ha accolto l'idea (27 voti a 13) di introdurre delle "quote rosa" anche nelle direzioni delle imprese quotate in borsa e non solo nei CdA

BERNA - L'imponente sciopero delle donne di venerdì scorso, cui ha partecipato mezzo milioje di persone, ha fatto breccia oggi al Consiglio degli Stati che, affrontando la revisione del diritto della società anonima (approvata in votazione finale per 29 voti a 9), ha accolto l'idea di introdurre delle "quote rosa" anche nelle direzioni delle imprese quotate in borsa, e non solo a livello di consigli di amministrazione.

Nel giugno del 2018, il Consiglio nazionale aveva approvato seppur di misura - 95 voti a 94 e 1 astenuto - la proposta secondo la quale, in futuro, il 30% dei posti nei cda delle aziende quotate in borsa fossero riservati alle donne. A livello di direzione tale quota doveva essere del 20%.

Oggi gli Stati si sono adeguati a questa soluzione per 27 voti a 13, contro il parere della commissione preparatoria, favorevole solo all'obiettivo del 30% negli organi di sorveglianza. Con una maggioranza confortevole, il plenum ha quindi optato per la proposta di minoranza difesa da Anne Seydoux (PPD/JU) e sostenuta in aula anche dalla consigliera federale Karin Keller-Sutter.

Che il vento avesse cambiato direzione si era però capito già durante il dibattito prima del voto, grazie all'alleanza tra il campo rosso-verde e il PPD, formazioni che dispongono di una confortevole maggioranza alla camera dei cantoni.

Un segnale per le donne - Dopo lo sciopero delle donne della settimana scorsa, diversi oratori hanno spiegato la necessità, se non l'obbligo, di inviare un segnale di speranza a tutte quelle donne scese nelle strade per chiedere maggiore uguaglianza e alla popolazione che ha sostenuto questa azione.

"Diciamo loro che le ascoltiamo", ha esclamato Christian Levrat (PS/FR), aggiungendo che la Svizzera in materia di uguaglianza uomo-donna ha ancora molto da fare, come dimostrano le quote ancora modeste di donne nei Cda (21% al 2018) e nelle direzioni delle grandi aziende (9% al 2018). Si tratta insomma di adeguare la legislazione ai tempi che cambiano, hanno sostenuto altri, invece di nascondersi dietro singoli paragrafi della legge in discussione.

Diversi "senatori" del PS e del PPD hanno poi fatto notare che le misure previste dalla legge non prevedono quote fisse di donne, bensì valori di riferimento che le aziende sono libere o meno di implementare.

Nessun obbligo - Stando all'articolo in questione (734 f), nella misura in cui ciascun sesso non sia rappresentato almeno al 30% nel consiglio d’amministrazione e al 20% nella direzione di una società, il rapporto sulle remunerazioni dovrà spiegare i motivi per i quali i sessi non sono presenti come previsto e i provvedimenti per promuovere la partecipazione del sesso meno rappresentato.

Tale disposizione, ha sottolineato la ministra di giustizia e polizia, Karin Keller-Sutter, diverrebbe obbligatoria per le circa 200-250 società interessate cinque anni per i Cda dopo l'entrata in vigore della legge e 10 anni dopo per la direzione.

Non si tratta di un ostacolo insormontabile, ha spiegato la "senatrice" Brigitte Haeberli-Koller (PPD/TG) rivolta agli scettici, secondo cui l'articolo in questione è stato formulato nella maniera più blanda possibile proprio per raccogliere il maggior consenso possibile. La legge non prevede nemmeno sanzioni per quelle imprese che non dovessero attenersi ai valori di riferimento.

E le competenze? - Tra le poche voci levatesi contro la versione del Nazionale, Beat Rieder (PPD/VS) ha giudicato problematico fissare degli obiettivi per gli organi direttivi delle società, sostenendo che si tratta di un'importante restrizione alla libertà d'impresa. Per esercitare mansioni direttive sono necessarie competenze, non più donne.

Un'osservazione cui Anita Fetz (PS/BS) ha replicato chiedendo retoricamente se fossero veramente i migliori e i più qualificati quei dirigenti - tutti uomini - che hanno causato il fallimento di Swissair e rischiato di mandare a gambe all'aria UBS.

No trasparenza liberalità a politici - Oltre a questo aspetto controverso, il plenum aveva deciso in precedenza, per 25 voti a 16, di non inserire obbligatoriamente nel rapporto di remunerazione della direzione una disposizione riguardante l’importo totale delle liberalità versate a soggetti politici (in particolare a partiti e associazioni nonché a favore di campagne) e le liberalità di almeno 10'000 franchi per beneficiario ed esercizio, con menzione del nominativo del beneficiario e dell’importo della liberalità.

Questa proposta, difesa soprattutto dal campo rosso/verde, è stata giudicata inopportuna dalla maggioranza visto che è pendente in Parlamento un'iniziativa popolare sulla trasparenza del finanziamento ai partiti. La sinistra ha giudicato invece tale proposta un contributo importante per gli azionisti affinché sappiano come vengono spesi i loro soldi.

Diritto va "modernizzato" - La riforma in discussione ha come obiettivo di adeguare un quadro normativo risalente al 1991. Tra le altre novità, i senatori hanno accettato l'idea di introdurre un margine di variazione del capitale.

Nonostante l'opposizione della sinistra, la maggioranza ha anche deciso di concedere un trattamento fiscale privilegiato a tale margine. Ciò potrebbe causare importanti perdite per lo Stato, mentre la riforma dovrebbe essere neutrale dal punto di vista fiscale, ha sostenuto invano Christian Levrat. Anche il Consiglio federale non era favorevole a questa proposta.

Iniziativa Minder - La riforma deve anche ancorare nella legge le esigenze contro le remunerazioni abusive derivanti dall'iniziativa Minder, ciò che i "senatori" hanno fatto senza modificare praticamente nulla delle prescrizioni in vigore.

Il progetto prevede anche disposizioni per contrastare la corruzione nel settore delle materie prime. Le società quotate in borsa attive nell'estrazione (minerali, petrolio, gas, legname) dovranno riferire annualmente sui pagamenti effettuati ai governi dei Paesi in cui sono attive. La maggioranza ha incaricato il Consiglio federale di prendere in considerazione anche gli obblighi delle imprese commerciali.

Queste misure sono indipendenti dal controprogetto del Nazionale all'iniziativa popolare per multinazionali responsabili. Il Consiglio degli Stati affronterà in un secondo tempo questo problema.

Il dossier ritorna alla Camera del popolo.

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COMMENTI
 

beta 4 anni fa su tio
Questi baldi giovanotti, meglio anche aggiungere; clandestini, perché non chiedono di essere rispediti nei loro paesi ? Forse l'EDEN loro promesso, non risulta come l'avevano sognato ? E chi non ha potuto seguirli perché veramente poveri e indigenti, come mai sono restati la ??

moma 4 anni fa su tio
A proposito di scioperi, non leggo nessun commento a quello degli asilanti, poverini, di Camorino. Tutto tace. Poverini soffrono il caldo, non come quelli che lavorano da mattina a sera che se la spassano sgobbando anche per loro. Poverini.

moma 4 anni fa su tio
Risposta a El Jardinero
Soci, io non rido, mi indigno che questa gente accolta e assistita in tutto, ma tutto, si mette a frignare perché hanno caldo. Io sgobbo da mattina a sera, caldo o non caldo e non frigno e pago tutto e di più anche per loro. Una cosa è sicura, non si tirano di certo simpatia. Poi che sia gente bisognosa, va bene, facciamo la carità, ma loro che abbiano un attimo di rispetto per il paese che li accoglie. Soci, tass e va a ca.

El Jardinero 4 anni fa su tio
Risposta a El Jardinero
.. e non t'indignano i vari "leader" miliardari che stanno spaparanzati sugli yachts , con fighe e al fresco ? Quelli van bene? Sgobbano? Si fa prima a prendersela con il più debole, vero? I P O C R I S I A tipica dei fascistoidi del resto. Saluti.

moma 4 anni fa su tio
Risposta a El Jardinero
Chi insulta gratuitamente come te, logicamente ben nascosto dietro ad una tastiera, perché mostrare la faccia è dura, dato che io non sono né ipocrita e tantomeno fascista, cosa sono? Adios coco.

Tato50 4 anni fa su tio
Risposta a El Jardinero
Beh, se devo scegliere tra fighe e al fresco e asilanti, opto per la prima soluzione ;-))

El Jardinero 4 anni fa su tio
Risposta a moma
Hai la coda di pagli ? "insulta gratuitamente" ma se parlo di ipocrisia ti sto insultando??...ma va durmi che l'è mei.

El Jardinero 4 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
matteo la situazione è drammatica difficile avere la soluzione in mano. Non me la sento di puntare il dito o fare la voce grossa come amano fare altri politici populisti, che passano anche ai fatti. Fatti che possono anche apparire utili ad occhi miopi ma come dici bene tu (non conoscendo le risposte degli altri paesi non si può sapere nulla). L'Italia ha lo svantaggio di trovarsi nell'immediato dopo il Mediterraneo. Non fa bene lo stallo non fa bene continuare il viaggio bisognerebbe soccorrere anche perchè i loro viaggi non iniziano certo in Nordafrica. L'attivista (ma lo stesso migrante) non avrebbe modo di esistere se non ci fossero speculazioni,interessi vari e non d meno storia coloniale passata. Saluti.

Zico 4 anni fa su tio
Risposta a El Jardinero
scusa se mi intrometto ma per populisti intendi Macron? o la Spagna che se non erro ha un governo di sinistra. e quanto distano questi 2 paesi dalla nave che 15 gg veleggia in mare? Sbattono tutti il problema profughi addosso all'Italia che da sola non ce la fa. Ma ripeto sono stati populisti?

El Jardinero 4 anni fa su tio
Risposta a Zico
Ciao Zico, rispondo in extremis a te dato che stiamo andando un po' fuori tema. Sul problema di "sbattere il problema addosso all'Italia" purtroppo è una sfortuna che ha poichè è il primo porto sicuro che hanno dopo il Nordafrica. Poi che si sbaglino tutte le politiche è vero e potrebbero benissimo andare in Francia e Spagna. Ma ci sono situazioni critiche a bordo. Situazione delicata.I populisti (ma in senso negativo) ? Sono chiaramente quelli che, di questa situazione, al posto di trovare una soluzione cooperativa, aizzano la popolazione alla barbarie (vedi la Meloni "affondiamo la Sea Watch) e io mi pongo la domanda: "ci fossero stati loro sulla nave?" Zico una semplice considerazione se c'è un problema bisogna affrontarlo , soprattutto se in passato ne siamo stati la causa, non mettere la testa sotto la sabbia sulla pelle altrui. E qui è anche colpa olandese... ciao ciao

matteo2006 4 anni fa su tio
Risposta a moma
Io mi indigno per un comunicato scritto da qualche politicuccio di basso profilo in cerca del suo momento di gloria a nome di queste persone che soffrono per un problema e la loro soluzione appunto è scrivere una lettera (idem i molinari!) invece di offrire soluzioni vere mettersi ad un tavolo con chi di dovere e RISOLVERE immediatamente. Idem Seawatch che piuttosto che andare altrove rimane giorni e giorni in mare in un braccio di ferro politico sulla pelle di chi sta male e cerca aiuto. Ma che cosa vedono queste persone di questo giochetto politico di tira e molla? pulizia del cervello sulle navi da parte di attivisti invasati ma reali soluzioni non ne trovano anche se la più semplice è cambiare porto e nazione poi la questione Salvini si risolve ma almeno queste persone sono in salvo a terra. Poi questi invasati tornano nelle loro case, si scandalizzano e la sera mangiano avocado bio dop igp pro montagna vegano senza lattosio e soprattutto senza glutine alla modica cifra di 95.- al kg proveniente direttamente dall'altro capo del mondo alla griglia sotto il pergolato di casa!

moma 4 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Io non sono né pro né contro Salvini, guardo solo quello che capita. Tu hai ragione. Io aggiungo che questa non è altro che una guerra personale contro Salvini, per buttarlo giù. Tutto qui.

El Jardinero 4 anni fa su tio
Risposta a moma
O poro nanetto Matteuccio lo vogliono buttare giù... sigh sigh sigh....;)))) che pateticità....

F.Netri 4 anni fa su tio
Se i politici decidessero come devono essere organizzate delle aziende private, sarebbe sicuramente il miglior modo per affossare l'economia di un intero paese.

beta 4 anni fa su tio
Risposta a F.Netri
Affossare ? Poco ma sicuro . Con certe pseudo donne é meglio stare alla larga . Buona notte .

El Jardinero 4 anni fa su tio
Risposta a F.Netri
E certo perchè le aziende private che fanno schifo fanno andare l'economia a gonfie vele. Certo accartocciandosi e fallendo. aahaha

F.Netri 4 anni fa su tio
Risposta a El Jardinero
Quelle a cui fai riferimento, sono solo una minoranza delle aziende private. Per contro, le aziende pubbliche sono quasi tutte come le hai descritte tu.

El Jardinero 4 anni fa su tio
Giustissimo! Basta arroganza maschile, ascoltiamo pure il gentil sesso!

Mattiatr 4 anni fa su tio
Risposta a El Jardinero
Le aziende sono private, come tali vanno organizzate e fanno quello che il loro proprietario vuole. Che sia un Ceo o uno singolo. Esattamente come te hai il diritto nella tua vita privata di fare quello che vuoi (nei limiti legali). Imporre ditte con più donne è come vincolarti a negozi con sole cassiere femminili. Eppure nella tua coop di fiducia non ne vedi mai.

El Jardinero 4 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Nessuna imposizione, ma maggior considerazione e meno suddivisione preconcetta ;) È ovvio che il fatto di essere donna può comportare pure la maternità ma in senso generale ci vorrebbe più apertura e ricollegandomi all'inizio nessun obbligo. Ma se si scegli sempre l'uomo per partito preso , per me è una fesseria.
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