Un'interpellanza di Lorenzo Quadri chiede al Consiglio federale di versare alle economie domestiche i prelievi in esubero e gli interessi generati dal ritardo del risarcimento
BERNA - Il Consiglio federale ha recentemente deciso di rimborsare a tutte le economie domestiche la cifra di 50 franchi per l’IVA prelevata illegalmente sul canone radiotelevisivo tra il 2010 e il 2015. «Un gesto doveroso» scrive oggi Lorenzo Quadri in un’interpellanza al Consiglio federale, sottolineando però come sia «deludente che ci sia voluto tanto tempo per giungere solo ad una restituzione parziale».
«Quando lo Stato chiede soldi ai cittadini, si premura di caricare gli interessi di ritardo. Quando si tratta di restituirli, invece, se ne “dimentica”», incalza il consigliere nazionale leghista, che torna inoltre a puntare i riflettori sul «tesoretto» di 600 milioni «in esubero» ottenuto dalla fatturazione a scaglioni del canone da parte di Serafe, chiedendone la restituzione alle famiglie.
Le domande rivolte al Consiglio federale