Cerca e trova immobili

SVIZZERAAccordo quadro, gli Stati non interferiscono

13.03.19 - 11:14
La Camera dei cantoni ha bocciato una mozione che chiedeva al Consiglio federale di non parafare o firmare il testo
Keystone
Accordo quadro, gli Stati non interferiscono
La Camera dei cantoni ha bocciato una mozione che chiedeva al Consiglio federale di non parafare o firmare il testo

BERNA - Il Consiglio degli Stati non vuole interferire nella consultazione sul progetto di accordo quadro istituzionale con l'Unione europea. Con 35 voti contro 4, la Camera dei cantoni ha bocciato una mozione di Thomas Minder (Indipendente/SH) che chiedeva al Consiglio federale di non parafare o firmare il testo.

Secondo l'autore della mozione, la sottoscrizione dell'accordo sarebbe «un ulteriore e significativo passo in direzione di un'adesione all'Unione europea», il che significherebbe per la Svizzera una conseguente perdita di sovranità e imprevedibili controversie giuridiche. La ripresa dinamica di direttive europee sarebbe per la Confederazione una «megacatastrofe», ha affermato Minder.

A suo avviso, l'accordo quadro non consentirà di risolvere i problemi con Bruxelles, poiché i contenziosi sono politici, e non giuridici, e la creazione di un tribunale arbitrale non cambierà nulla.

Minder ha ricordato che il progetto non concerne unicamente i cinque accordi di accesso al mercato dell'UE. Bruxelles non farà che spostare gli attacchi verso gli altri 115 trattati che legano la Svizzera all'Unione europea.

«Pesce d'aprile» - Dal canto suo, il "senatore" Damian Müller (PLR/LU) ha replicato all'indipendente sciaffusano che «sarebbe un pesce d'aprile di cattivo gusto porre un termine a una consultazione in corso». Secondo il liberale-radicale lucernese, la palla non è ancora nel campo del Parlamento. A suo avviso, inoltre, sarebbe sbagliato fare una croce sopra un accordo che garantirebbe all'economia svizzera l'accesso al suo principale mercato di esportazione.

Müller ha ammesso che quello istituzionale non sarà forse il più grande accordo mai concluso ma è pur sempre il migliore in questo momento. Dal canto suo, il ministro degli esteri Ignazio Cassis ha ricordato che il dossier in consultazione soddisfa il Governo all'80%, ma restano punti in sospeso e occorre del tempo per chiarirli, poiché il progetto è complesso.

Secondo il consigliere federale ticinese, è importante poter disporre di un dispositivo di appianamento delle controversie affinché esse possano essere risolte in modo ordinato. E la Camera dei cantoni l'ha seguito, bocciando a larga maggioranza la mozione Minder.

Centinaia di miliardi - I "senatori" hanno in seguito discusso di un'interpellanza di Beat Vonlanthen (PPD/FR) che chiedeva al governo quali sarebbero i costi di eventuali scenari alternativi dovuti al ritardo della conclusione dell'accordo quadro con l'UE e se un suo fallimento porterebbe alla graduale erosione della via bilaterale.

La ricchezza economica della Svizzera dipende molto dalla sua integrazione al mercato europeo, ha precisato Vonlanthen. A suo avviso, la stabilità giuridica offerta dal progetto in consultazione è un'occasione da cogliere. L'assenza di una firma genererebbe un costo cumulato tra i 460 e i 630 miliardi di franchi, ossia l'equivalente del prodotto interno lordo di un intero anno, ha precisato il Consiglio federale in una risposta scritta all'interpellanza.

Questi costi sono stati relativizzati da Hannes Germann (UDC/SH). Secondo Cassis, occorre rimanere sereni e prudenti nell'analisi. Una maggiore indipendenza ha un prezzo, ma senza ricchezza è impossibile restare sovrani, ha aggiunto il ministro degli esteri.

Le consultazioni sull'accordo quadro si sono intensificate negli ultimi giorni. Dopo aver ascoltato lunedì i gruppi presenti in Parlamento, proprio oggi il Governo incontrerà i partner sociali.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

roma 5 anni fa su tio
...speriamo che qualcuno lanci il referendum se la berna federale dovesse affossare la nostra sovranità.

Thor61 5 anni fa su tio
Provo solo pietà per quel gruppetto di malati di europeismo a tutti i costi in CF che non vedono l'ora di infilarsi un quello schifo chiamata "Unione" europea facendone pagare gli alti costi e, non solo monetari. Uno stato (D) farà i soldi e agli altri solo pezze sul lato B. Esistono nazioni in europa che non solo non usano l'euro come moneta, ma addirittura prosperano SENZA aderire a tutte le boiate dell'unione stessa. Noi in Svizzera che ne siamo (Almeno in teoria) FUORI invece dovremmo SUBIRE le porcate decisionali dell'UE! Dare del cazxaro ai CF è fare un complimento a degli incapaci! Se coloro che hanno dato la vita per avere una Svizzera INDIPENDENTE e neutrale potessero farlo suppongo che li fucilerebbero.

Danny50 5 anni fa su tio
Gli svenduti a Berna faranno di tutto per far passare questa pseudo adesione all’UE, senza voce in capitolo e con rottamazione del sistema Svizzera. Il popolo sarà sottoposto ad un lavaggio di cervello mai visto prima e al solito vedremo l’UDC contro il resto della fogna.

kenobi 5 anni fa su tio
giä, per pochi a scapito di tanti, il rischio è elevato

Webster 5 anni fa su tio
Ma si rendono conto questi politici che firmando questo accordo la Svizzera perde la propria sovranità e democrazia diretta? Tutto questo per favorire qualche multinazionale e le banche? A pagare come al solito sarà il cittadino. Abbiamo visto con i bilaterali cosa è successo! Manager sempre più ricchi, classe media sempre più povera!
NOTIZIE PIÙ LETTE