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SVIZZERAAccordo quadro, la "resistenza" dell'UDC passa per i cantoni

27.02.19 - 12:46
I progetti di iniziativa, da sottoporre al parlamento federale, saranno presentati in ogni Gran Consiglio
Keystone
Accordo quadro, la "resistenza" dell'UDC passa per i cantoni
I progetti di iniziativa, da sottoporre al parlamento federale, saranno presentati in ogni Gran Consiglio

BERNA - L'Unione democratica di centro coinvolge anche i cantoni nella sua battaglia contro il prospettato accordo quadro istituzionale con l'Unione europea. Progetti di iniziative cantonali, da sottoporre alle Camere federali, saranno presentati nei parlamenti di tutti i cantoni da deputati dell'UDC.

Una "iniziativa modello" è già stata depositata al Gran Consiglio di Zugo dal capogruppo UDC di quel cantone, Manuel Brandenberg: la segreteria generale del partito a Berna ha confermato oggi a Keystone-ATS la notizia, riportata dai giornali Tamedia. Il parlamento del cantone della Svizzera centrale dovrebbe occuparsene nella seduta del prossimo 7 marzo. Anche la sezione ticinese ha già annunciato l'inoltro di un testo simile.

Nel progetto modello di iniziativa cantonale si argomenta tra l'altro che l'accordo quadro ridurrebbe parecchio l'autonomia della Svizzera, perché vieterebbe o limiterebbe molto i sussidi statali.

Secondo l'UDC ciò varrebbe in particolare per le partecipazioni dello Stato a ospedali, aziende elettriche, assicurazioni degli stabili e banche cantonali. Queste ultime non potrebbero più beneficiare di una garanzia statale.

L'UDC svizzera rileva in una presa di posizione inviata a Keystone-ATS che l'accordo quadro è attualmente il tema più importante di politica estera e che il Consiglio federale si comporta in modo "esitante". Secondo l'UDC il prospettato accordo istituzionale con l'Ue metterebbe fine alla democrazia diretta e in tal modo all'autodeterminazione della Svizzera.

Grazie alle iniziative i membri di governi e parlamenti cantonali saranno obbligati a prendere posizione sull'accordo quadro, afferma ancora l'UDC. Il partito si propone di allestire una lista, da rendere pubblica, di coloro che si saranno espressi a favore dell'accordo con Bruxelles, prestando una particolare attenzione agli esponenti di PLR e PPD.

Il partito non ha voluto esprimersi sulle possibilità di successo delle iniziative cantonali. Spera tuttavia che saranno approvate in diversi cantoni. Le iniziative dovranno essere inoltrate al più presto, rileva l'UDC, poiché il Consiglio federale vuole decidere sulla questione in maggio.

Il governo ha posto in consultazione lo scorso 7 dicembre l'accordo istituzionale, che prevede un'adozione "dinamica" della legislazione europea. Eventuali divergenze con l'Ue in merito alle differenti interpretazioni del diritto comunitario verrebbero trattate da uno speciale Tribunale arbitrale.

L'accordo quadro prevede anche modifiche alla regola degli otto giorni, che obbliga le imprese europee a notificare alle autorità elvetiche con tale preavviso l'invio di manodopera. Tale lasso di tempo dovrà essere ridotto a quattro giorni, una modifica che ha scatenato le ire sindacali.

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COMMENTI
 

Danny50 5 anni fa su tio
L’economia svizzera non può essere martoriata dalla piovra se rimaniamo un paese libero e indipendente. Abbiamo ben oltre 2 milioni di lavoratori stranieri di cui la larga maggioranza proviene dai paesi UE. Siamo un cliente con i fiocchi che acquista merce a valore aggiunto e paga puntualmente. Cosa vuoi che faccia l’Europa ? Mette dazi sulle nostre esportazioni ? Ok faremo la reciproca e acquistiamo in Giappone. Non accetta i nostri standard di produzione ? Ok noi non accetteremo i loro com’era qualche anno fa in cui dovevano adattare i loro prodotti alle nostre norme ed esigenze. Creeranno disoccupazione ? Ok manderemo a casa una milionata di futuri disoccupati UE. Senza contare che potremmo smettere di foraggiare horizon, erasmus, regali miliardari di coesione (!?), Schengen che costa 10 volte più di quanto previsto e potremo quintuplicare le tasse di passaggio sulle nostre autostrade, per i TIR e per le auto targate UE. Ricordiamoci che chi si fa pecora il lupo se la mangia e Berna é un agnello, la popolazione svizzera dei pecoroni. Buona serata.

Danny50 5 anni fa su tio
La riduzione da 8 a 4 giorni per i distaccati é il verme sulla canna da pesca. Il vero problema è l’adesione strisciante senza voce in capitolo che si nasconde tra le pieghe e che ci obbligherà ad aderire al porcile entro massimo 5 anni.

il saggiatore 5 anni fa su tio
Risposta a Danny50
Sono d'accordo con te. I problemi celati nell'accordo sono ben altri, e di ben altra portata. Poi non so se accettare l'accordo significherebbe veramente entrare de facto nell'UE; ma di certo costiturebbe una notevole (e dolorosa: se approveremo l'accordo, ce ne accorgeremo presto) limitazione della democrazia diretta. Detto ciò, penso che alla fine ci toccherà comunque accettare l'accordo, anche se obtorto collo, perché altrimenti l'UE finirà per uccidere l'economia svizzera.
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