Il Parlamento renano ha accolto ieri una mozione che chiede di fermare l'ampliamento del sistema. «Costoso e non abbastanza sicuro»
BASILEA - Il Parlamento di Basilea Città tira il freno a mano per quel che riguarda il voto elettronico. Il legislativo cantonale ha accolto ieri in tarda serata - con 48 voti a 37 e 4 astenuti - una mozione che chiede di fermare l'ampliamento del sistema.
Solo nell'ottobre 2017 il Gran Consiglio aveva approvato un credito di 5,9 milioni di franchi per l'espansione del cosiddetto E-voting a tutti coloro che abitano nel cantone. Fino ad ora questa opzione è disponibile solamente per i domiciliati all'estero.
Dubbi sono emersi sia a destra che a sinistra dello scacchiere politico, con scetticismo che riguarda in particolare la sicurezza e gli elevati costi per mantenerla sul lungo termine.
La presidente dell'esecutivo Elisabeth Ackermann ha cercato vanamente di convincere i granconsiglieri, sottolineando che il sistema a Basilea Città funziona da dieci anni senza problemi per chi vive all'estero.