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GINEVRA«Così la Svizzera si concentra anche su di noi»

30.01.19 - 10:28
Pierre Maudet si è espresso sulla cosiddetta "Genferei": « Non ci piace quando l'opinione pubblica viene guidata sempre in una determinata direzione»
Keystone
«Così la Svizzera si concentra anche su di noi»
Pierre Maudet si è espresso sulla cosiddetta "Genferei": « Non ci piace quando l'opinione pubblica viene guidata sempre in una determinata direzione»

ZURIGO / GINEVRA - Pierre Maudet inneggia alla Genferei nel suo ultimo fondo pubblicato sul Blick: per il consigliere di stato ginevrino da tempo nella bufera il termine, lungi dall'avere una connotazione negativa ("cose che succedono solo a Ginevra"), va interpretato come un inno all'intraprendenza cantonale e alla volontà di farsi sentire nel resto della Confederazione.

La parola "Genferei" (o anche genevoiserie in francese) è usata fin dal 19esimo secolo per designare situazioni politiche assurde tipiche - secondo i critici - della città sul Lemano. Inevitabile che il concetto sia tornato di prepotenza di moda nella vicenda Maudet, il 40enne al centro di una crisi politico-giuridico-istituzionale per il noto viaggio superlusso ad Abu Dhabi, i dubbi sul finanziamento della sua campagna elettorale, le successive bugie e la resistenza agli inviti a rassegnare le dimissioni.

Maudet dà però di "Genferei" un'interpretazione diversa. «È una maniera per avere in qualche modo attenzione nel resto della Svizzera», afferma l'uomo politico PLR. A suo avviso il termine significa anche lotta contro le resistenze da ogni parte e l'andare contro corrente. «Non ci piace quando l'opinione pubblica viene guidata sempre in una determinata direzione», sottolinea il consigliere di stato che ha anche la cittadinanza francese.

Per Maudet si parla di "Genferei" anche quando qualcuno mantiene uno spirito critico, rimane indipendente e affronta rischi: in linea con lo spirito imprenditoriale della città. La parola designerebbe pure «la grande fiducia in una popolazione che dà molta importanza alla tradizione ed è aperta al mondo».

L'ex candidato ufficiale PLR al Consiglio federale - quando è stato eletto Ignazio Cassis - conclude dicendo che tornerà a concentrarsi «sul futuro economico, sociale e soprattutto digitale di Ginevra». «Sono convinto che questo piccolo angolo nel sud-ovest del paese possa portare avanti la Svizzera come non mai», afferma nell'ultimo dei suoi contributi periodici pubblicati per il Blick.

Negli scorsi mesi il giornale pubblicato da Ringier è stato peraltro criticato da altre testate per aver, secondo i critici, trattato con guanti di velluto una vicenda che, con un'altra costellazione (cioè senza Maudet come stipendiato), avrebbe potuto far scatenare un tabloid.

Nel frattempo il consigliere di Stato - a cui sono state tolte molte competenze: guida un piccolo e neodisegnato dipartimento dello sviluppo economico - attende che la giustizia faccia il suo corso. È infatti indagato per accettazione di vantaggi. Finora non ha mai voluto abbandonare la carica: l'ultimo invito ufficiale è giunto la settimana scorsa dal Gran consiglio, che ha chiesto le sue dimissioni con 66 voti contro 8 e 15 astensioni.

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