«Ci troviamo di fronte ad un'annata di elezioni federali decisiva per il futuro della Svizzera», ha detto il presidente Rösti ai 370 delegati riuniti in assemblea
GOSSAU - Coloro che vogliono una Svizzera libera e sicura il prossimo autunno non possono che votare Unione Democratica di Centro (UDC). Lo ha sostenuto all'assemblea dei delegati riunita oggi a Gossau (SG) il presidente del partito Albert Rösti, che attaccato le tentazioni europeiste e la sinistra sua promotrice.
«Come 27 anni fa in occasione della votazione sull'adesione allo Spazio economico europeo (SEE), ci troviamo di fronte ad un'annata di elezioni federali decisiva per il futuro della Svizzera», ha detto Rösti ai 370 delegati. Nella prossima legislatura bisognerà decidere se Berna deve piegarsi a Bruxelles, ha spiegato.
L'UDC - ha aggiunto - vuole proteggere la Svizzera da un accordo quadro con l'UE «mostruoso»: è un grosso errore, è un documento inutilizzabile di cui non abbiamo bisogno e che va respinto. E l'Unione Democratica di Centro è il solo partito a combattere la libera circolazione delle persone, ha sottolineato citando il programma elettorale avallato oggi dai delegati.
Bisogna rafforzare i valori svizzeri di patria ed identità, ha ancora detto Albert Rösti evocando Guglielmo Tell, Arnold von Winkelried e San Nicolao della Flüe quali simboli dell'autodeterminazione e della non sottomissione ad un'autorità straniera.
Il presidente dell'UDC ha poi attaccato il Partito Socialista (PS) reo di voler portare la Svizzera nell'Unione Europea, malgrado le sue reticenze sull'accordo quadro perché minaccia la tutela salariale.
«Non capiamo bene a che gioco gioca la sinistra quando sentiamo Christian Levrat (presidente del PS, ndr) dichiarare: 'Non vogliamo dover negoziare di nuovo dopo le elezioni!' (...) Ma la sinistra prima o poi farà delle concessioni sulla protezione dei salari», ha detto Rösti, secondo il suo discorso scritto.
Il consigliere nazionale bernese ha poi affermato che «abbiamo un problema con gli stranieri» e un aumento dei costi per l'asilo malgrado il numero di richiedenti sia in calo. Fra l'altro il presidente dell'UDC ha denunciato la mancanza di integrazione «dei migranti economici ubriachi», che «girano dappertutto» e vivono di aiuti sociali «alle spese dei contribuenti».
Albert Rösti ha poi sottolineato l'impegno dell'UDC per limitare l'immigrazione e a favore di una politica di asilo più restrittiva. Infine ha ricordato alcune altre rivendicazioni del programma elettorale del partito nella ambito della sicurezza, come l'aumento della durata massima delle pene detentive da 20 a 60 anni e la maggiore severità per chi usa violenza contro pubblici ufficiali.