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SVIZZERAI Verdi vogliono una tassa ambientale sui biglietti aerei

04.01.19 - 10:42
«Se il Consiglio degli Stati non dovesse contemplarla nella Legge sul CO2, dovremo introdurla nella Costituzione» ha dichiarato il presidente degli ecologisti
Keystone
I Verdi vogliono una tassa ambientale sui biglietti aerei
«Se il Consiglio degli Stati non dovesse contemplarla nella Legge sul CO2, dovremo introdurla nella Costituzione» ha dichiarato il presidente degli ecologisti

BERNA - I Verdi vogliono una tassa ambientale sui biglietti aerei. «Se il Consiglio degli Stati non dovesse contemplarla nella Legge sul CO2, dovremo introdurla nella Costituzione», dichiara la presidente degli ecologisti, Regula Rytz, in un'intervista pubblicata oggi sul Blick.

I Verdi stanno in effetti valutando la preparazione di un'iniziativa popolare in questo senso, dice la consigliera nazionale bernese. L'idea di fondo è di compensare l'impatto del traffico aereo sul clima che, secondo la 56enne, è considerevole.

Una tassa di questo tipo sarebbe una misura concreta, già adottata da Paesi europei, afferma Rytz. E i sondaggi indicano che la gente ritiene il provvedimento fondato.

A metà dicembre, durante il dibattito sulla revisione della Legge federale sulla riduzione delle emissioni di CO2 (Legge sul CO2), il Consiglio nazionale ha respinto questa proposta con 93 voti contrari, 88 favorevoli e otto astensioni. Per gli oppositori un balzello sui biglietti renderebbe il trasporto aereo un privilegio per ricchi. Concretamente sul tavolo vi erano due proposte: una tassa compresa tra 12 e 30 franchi per i voli verso i Paesi dell'Ue e una di 30-50 franchi per destinazioni extraeuropee.

La Camera del popolo ha poi bocciato la proposta. Il campo rosso-verde, assieme ad esponenti del PPD e del PBD, piuttosto di votare la revisione della legge, a suo avviso annacquata durante i dibattiti all'inverosimile da PLR e UDC, ha preferito votarle contro o astenersi, contribuendo al suo siluramento. Contro il progetto di norma hanno votato anche i democentristi, che hanno puntato il dito contro la tendenza a caricare di costi il cittadino, che già dovrà assumere maggiori spese per il pieno dell'automobile. La palla è ora nel campo del Consiglio degli Stati, che potrebbero rimodellare il progetto in un senso gradito alla sinistra.

Ieri è stato il presidente dell'UDC Albert Rösti ad annunciare che il suo partito potrebbe lanciare un'iniziativa popolare: la formazione di destra vuole "salvare" l'AVS con un maggiore contributo finanziario dello Stato, senza aumentarne le spese totali. Come gli ecologisti, i democentristi tentano così di profilarsi sin dall'inizio di questo anno elettorale: il 20 ottobre si terranno infatti le elezioni del Consiglio nazionale e di quasi tutti i consiglieri agli Stati.

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