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SVIZZERASoldi federali per il controllo dei posti vacanti, l'UDC è contrario

03.01.19 - 16:31
La misura è stata decisa per applicare l'iniziativa democentrista "contro l'immigrazione di massa". PLR e PS approvano, PPD, Verdi e Verdi liberali non hanno preso posizione
Tipress
Soldi federali per il controllo dei posti vacanti, l'UDC è contrario
La misura è stata decisa per applicare l'iniziativa democentrista "contro l'immigrazione di massa". PLR e PS approvano, PPD, Verdi e Verdi liberali non hanno preso posizione

BERNA - PLR e PS approvano l'intenzione della Confederazione di partecipare ai costi dei controlli sostenuti dai Cantoni per l'obbligo di annuncio dei posti vacanti, misura decisa per applicare l'iniziativa democentrista "contro l'immigrazione di massa". Durante la procedura di consultazione, solo l'UDC si è espressa in modo contrario, mentre PPD, Verdi e Verdi liberali non hanno preso posizione.

Per l'UDC questa e le altre misure adottate per applicare la sua iniziativa non corrispondono a quanto chiesto nella proposta di modifica costituzionale. Il testo non prevedeva nessun costo supplementare a carico della Confederazione o dei Cantoni. Voleva una migliore protezione dei lavoratori indigeni attraverso una gestione autonoma dell'immigrazione.

«L'obbligo di annuncio dei posti vacanti riduce il margine di manovra dei datori di lavoro e nuoce alla competitività della Svizzera». Inoltre, secondo i democentristi, «senza una gestione dell'immigrazione, i costi generali sono difficili da stimare».

Secondo le proiezioni attuali, il numero di posti che saranno sottoposti all'obbligo di annuncio saranno nel 2020 tra 150'000 e 200'000. Stimando al 3% all'anno il numero di controlli, si arriva a una cifra di 4500-6000.

Moltiplicato per un costo di 100 franchi per controllo, le spese supplementari per la Confederazione ammonteranno a 450'000-600'000. Per l'UDC, che ritiene queste cifre sottostimate, i costi saranno nell'ordine di 2 milioni di franchi.

I costi sono una preoccupazione anche per il PLR. Pur sostenendo sostanzialmente la nuova legge proposta dal governo, i liberali-radicali ritengono che si debba prestare attenzione al modo in cui i controlli vengono eseguiti.

L'indipendenza dei Cantoni deve inoltre essere garantita e le regioni economiche prese in considerazione, afferma ancora il PLR. Il partito vorrebbe così creare un obbligo di annuncio mirato e non sistematico.

Per il PS, che aveva sostenuto l'obbligo di annunciare i posti vacanti, occorre garantire che la misura sia vantaggiosa per i disoccupati residenti in Svizzera. La partecipazione della Confederazione ai costi è quindi una buona notizia. Dovrebbe incoraggiare i Cantoni a rendere le procedure di controllo il più efficace possibile.

L'obbligo di annunciare i posti vacanti agli Uffici regionali di collocamento (URC) è una misura adottata dal Parlamento per applicare l'iniziativa "contro l'immigrazione di massa" lanciata dall'UDC e approvata da popolo e cantoni nel febbraio 2014.

L'obbligo scatta quando la disoccupazione in un determinata professione supera l'8% (5% dal 2020). Per cinque giorni feriali le persone in cerca d'impiego iscritte presso un URC avranno accesso esclusivo a questi posti. Così facendo avranno un vantaggio in confronto a tutti gli altri candidati. Lo scopo è quello di valorizzare maggiormente il potenziale di manodopera locale.

L'attuazione dell'obbligo di annunciare i posti vacanti è di competenza cantonale, ma considerando l'importanza di un'applicazione sistematica il Consiglio federale si è detto disposto a partecipare ai costi dei controlli. Per questo motivo ha inviato in consultazione lo scorso 31 ottobre le necessarie modifiche legislative.

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