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SVIZZERA«La Svizzera non ha una strategia chiara nei confronti dell'Ue»

02.12.18 - 21:36
Il Professore di politica europea all'Università di Berna Klaus Armingeon critica l'atteggiamento attendista del Governo federale sul dossier dell'accordo quadro
Collage Keystone
«La Svizzera non ha una strategia chiara nei confronti dell'Ue»
Il Professore di politica europea all'Università di Berna Klaus Armingeon critica l'atteggiamento attendista del Governo federale sul dossier dell'accordo quadro

BERNA - Da dieci anni la Svizzera non ha sviluppato alcuna chiara strategia nei confronti dell'Unione europea (Ue): lo sostiene senza tanti giri di parole Klaus Armingeon, Professore di politica europea all'Università di Berna, esprimendosi riguardo all'atteggiamento del Governo sul dossier dell'accordo quadro istituzionale.

Da un decennio Bruxelles presenta le sue richieste che, dalla sua posizione, sono «comprensibili e adeguate», ha detto oggi Armingeon alla trasmissione "Echo der Zeit" della radio svizzerotedesca SRF.

Armingeon è dell'opinione «che a Berna si sia aspettato troppo, che non si sia sviluppata alcuna chiara strategia e quando si è stati sotto pressione a livello di tempo, si è ingannato i sindacati, i quali hanno reagito - comprensibilmente - dicendo "stop"» . Il problema si situa in Svizzera: «La Confederazione ha cercato troppo a lungo di guadagnare tempo».

Via Bilaterale "inefficiente" - La via bilaterale non è così efficace, come spesso si dice in Svizzera. Essa suscita «un doppio disagio» negli europei: gli accordi devono essere regolarmente aggiornati, ciò che è «enormemente dispendioso» in una comunità con attualmente 28 membri, ha detto Armingeon.

Inoltre non è precisato quali procedure in casi di controversie debbano essere applicate. Tale questione è in sospeso da quando esistono gli accordi bilaterali e «adesso abbiamo bisogno di un quadro». L'Ue non è pronta a continuare in questo modo così inefficiente.

Armingeon ritiene che la Svizzera non tenga conto del reale equilibrio delle forze. Il Professore ricorda che più della metà del commercio estero della Svizzera è effettuato con l'Ue, mentre quello che l'Ue realizza con la Svizzera è circa il 6-8%. «L'Ue può fare a meno di noi, ma noi non possiamo fare a meno dell'Ue», ha concluso l'esperto.

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COMMENTI
 

siska 5 anni fa su tio
Vero, solo che i tanti pensano e credono che vivere "sull'isola che non c'é" al lungo andare paga........ma non sarà così, anche perché tu svizzero sei costretto ad importare ed esportare più importare che il contrario quindi non puoi chiuderti a riccio e trascinare un popolo in uno stato a bandiera.....dove solo le briciole se li mangeranno i corvi, inteso come volatile.

il saggiatore 5 anni fa su tio
Su un punto concordo però con il professore: la Svizzera non ha una strategia per i suoi rapporti con l'UE. E a tal proposito, forse, si dovrebbe cominciare a ventilare qualche ritorsione, se l'Unione continuerà a prendere senza dare nulla in cambio: ché i cittadini svizzeri saranno anche Svizzerotti, ma non si piegano ai ricatti (come dimostra tutta la nostra storia). Ecco qualche esempio di ritorsione, che mai ho sentito pronunciata da un politico svizzero: applicare gli Accordi bilaterali "alla carte", come già ora fanno alcuni Stati nei confronti della Svizzera (penso in particolare all'Italia e al noto problema con la libera circolazione di servizi finanziari); aumentare le tasse di transito attraverso la Svizzera (e penso in primis ai camion), o, addirittura, costringere a fare il "giro lungo" intorno alla Svizzera; stesso discorso per le reti elettriche; mettere in forse il lavoro degli oltre 200'000 frontalieri che quotidianamente vengono in Svizzera a guadagnarsi la pagnotta; reintrodurre il segreto bancario (ma potenziato), con buona pace degli Stati vicini, che hanno un disperato bisogno di soldi (ma le cui banche, nonstante tutte le concessioni fatte dalla Svizzera, non riescono a tenersi i clienti). Eccetera.

il saggiatore 5 anni fa su tio
Che l'UE abbia bisogno della Svizzera molto meno di quanto la Svizzera abbia bisogno dell'UE è (purtroppo) arcinoto. Ciò detto, io non insisterei ad evidenziare questo punto (a meno di essere un amico del giaguaro).

Thor61 5 anni fa su tio
I cittadini Svizzeri hanno votato il 25 dando ragione agli europeisti, quindi adesso avremo più spinte verso l'ingresso nell'UE che al contrario del pensiero del mega pagato professore la Svizzera a guida rossa dell'attuale CF sa benissimo dove vuole andare, cioè nell'UE per essere fagogitata dal duo D e F (Il primo rievocherà probabilmente ricordi degli anni 40 in un lampo) e come le cavallette distruggeranno tutto il possibile lasciandosi alle spalle gli scarti, in tutti i paesi europei gli unici che si salvano sono i paesi dell'est (Si, quelli che "Dovrebbero" ricevere il "Miliardo" fatto da 1300 Milioni di coesione) che stanno benissimo avendo poche tasse e poche norme per il commercio e dove molte aziende hanno ormai sede, esattamente come hanno fatto con tutta la zona euro per accapparrarsi tutto il possibile, caspita che unione.

VISIO 5 anni fa su tio
Le persone che credono di non stare bene nella nostra Nazione, ebbene le porte sono aperte verso l'esterno .

Liberopensiero 5 anni fa su tio
Proprio un professorone!

Danny50 5 anni fa su tio
E’ questa gente che ci rende schiavi ! Ammettiamo che il 50% del commercio lo facciamo con l’UE e che l’UE faccia un decimo con la CH. Ok però ci troviamo con meno di un ventesimo della popolazione. Inoltre quanti svizzeri a carico dell’UE e quanti UE a carico degli svizzeri ? A quanti diamo lavoro e quanti svizzeri ricevono lavoro dall’UE ? Sveglia professorone che se insegni così povera università bernese.
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