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BERNAFondo svizzero per il paesaggio: stop al finanziamento

07.11.18 - 11:48
Il Consiglio federale, contrariamente alle due Camere, chiede di interrompere il sostegno. L'iniziativa parlamentare della CAPTE sarà esaminata prossimamente dal parlamento
fls-fsp.ch
Fondo svizzero per il paesaggio: stop al finanziamento
Il Consiglio federale, contrariamente alle due Camere, chiede di interrompere il sostegno. L'iniziativa parlamentare della CAPTE sarà esaminata prossimamente dal parlamento

BERNA - Il Consiglio federale, contrariamente a quanto auspicato dalle competenti commissioni delle due Camere, chiede di interrompere il sostegno al Fondo svizzero per il paesaggio (FSP), che è pressoché unanimamente ritenuto un efficace strumento per mantenere la bellezza e il valore ecologico dei paesaggi colturali svizzeri. Per il governo proseguire nel sostegno di questo fondo speciale significa mantenere un bilancio parallelo a quello ordinario della Confederazione, aumentando la complessità e riducendo la trasparenza dei conti dello Stato.

Il fondo - Nel 1991, quale contributo del parlamento al settecentesimo della Confederazione, l'Assemblea federale ha voluto creare «qualcosa di valido che potesse rimanere per le generazioni future». A tale scopo, ha istituito, dapprima per dieci anni, un fondo per la conservazione e la tutela dei paesaggi rurali tradizionali con una dotazione finanziaria di 50 milioni di franchi. Si trattava di uno strumento di promozione volutamente svincolato dall'Amministrazione federale, ricorda la Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia (CAPTE) del Consiglio degli Stati in una sua iniziativa parlamentare del 12 gennaio, con cui chiede un nuovo credito di 50 milioni di franchi a favore del FSP per il periodo 2021-2031.

In aprile l'omologa commissione del Nazionale ha sostenuto, con 18 voti contro sette, il progetto. E in agosto la CAPTE degli Stati ha elaborato un disegno di legge. Oggi, come si legge in una nota governativa, il Consiglio federale invita le Camere a rinunciare al progetto e fa valere essenzialmente argomenti di ordine istituzionale. Ricorda anche che il parlamento ha considerato la costituzione del fondo come un versamento federale una tantum.

In realtà, come spiega la CAPTE degli Stati nella sua iniziativa, dato che il FSP si è rivelato efficace, le Camere federali hanno prolungato le basi giuridiche per due volte di dieci anni, per il periodo tra il 2001 e il 31 luglio 2021, e stanziato le corrispondenti risorse finanziarie.

I progetti - Grazie ai tre decreti parlamentari e ai contributi volontari dei Cantoni, dei Comuni e dei privati, il FSP ha potuto impiegare sino a oggi circa 145 milioni di franchi in oltre 2500 progetti locali e regionali disseminati in tutte le regioni del Paese. In tal modo sono stati operati e cofinanziati investimenti pari a mezzo miliardo di franchi.

Con il sostegno del FSP sono state recuperate, ad esempio, selve castanili inselvatichitesi in Ticino, risistemate le tipiche condotte idriche in Vallese (Suonen in tedesco, bisses in francese) e disboscati pascoli alpini abbandonati. I contributi sono concessi tra l'altro anche per il rinnovo a determinate condizioni di tetti in piode e in scandole, ricorda la CAPTE della Camera dei Cantoni.

«Uno strumento unico» - Nell'ambito della consultazione preliminare in merito all'allora progetto per un piano d'azione sulla biodiversità, svoltasi nel 2015, i Cantoni si sono già espressi sulla questione: mentre avevano criticato altri progetti dell'allora piano d'azione, pressoché all'unanimità si sono detti favorevoli al rinnovo del FSP e a una sua sufficiente dotazione finanziaria.

Rinunciando a prorogare il FSP, la Svizzera perderebbe uno strumento di promozione unico nel suo genere, sostengono i commissari degli Stati, sottolineando che il fondo sostiene senza burocrazia cittadini, organizzazioni ed enti pubblici che intendono creare valore aggiunto nell'ambito del paesaggio.

L'iniziativa parlamentare della CAPTE sarà esaminata prossimamente dal parlamento, probabilmente nella sessione di dicembre.

Le considerazioni del FSP - Nel 1991, però, l'istituzione del fondo prevedeva esplicitamente la possibilità «di una proroga o addirittura la trasformazione in una misura permanente» in caso di mancanza di soluzioni sostitutive. Come sottolinea Bruno Vanoni, responsabile per la comunicazione di FSP, la speranza viene ora riposta nel Parlamento, che ha già prolungato le basi giuridiche per due volte, sottolineando pure gli sforzi compiuti dal Fondo per la regolamentazione della contabilità e la sua chiarezza espositiva.

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