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BASILEA CAMPAGNAGestione infedele, procedimento contro Thomas Weber

29.10.18 - 16:18
L'inchiesta riguarda le remunerazioni forfettarie versate all'ex "Centrale di controllo del mercato del lavoro"
Keystone
Gestione infedele, procedimento contro Thomas Weber
L'inchiesta riguarda le remunerazioni forfettarie versate all'ex "Centrale di controllo del mercato del lavoro"

LIESTAL - La Procura di Basilea Campagna ha aperto un procedimento penale per infedeltà nella gestione pubblica contro il consigliere di Stato UDC Thomas Weber. L'indagine riguarda remunerazioni forfettarie versate dal Cantone all'ex "Centrale di controllo del mercato del lavoro" (ZAK), organismo volto a combattere il lavoro nero nel cantone renano.

La notizia, pubblicata sabato dalla "Schweiz am Wochenende", è stata confermata oggi da un portavoce della Procura: il procedimento contro il capo del dipartimento cantonale dell'Economia e della Sanità è stato aperto il 17 agosto 2018, ha precisato.

L'indagine penale si riferisce a pagamenti forfettari alla ZAK ed è stata aperta sulla base, in particolare, della testimonianza di un ex dipendente del dipartimento diretto da Weber, ha indicato il portavoce, che non ha voluto fornire maggiori informazioni su quanto viene concretamente rimproverato al consigliere di Stato.

All'inizio dell'estate, la Procura aveva annunciato di essersi imbattuta, nell'ambito del procedimento riguardante la ZAK, in «aspetti che potrebbero coinvolgere il consigliere di Stato Weber». Procedimenti aperti in precedenza contro due dipendenti del Cantone nella medesima vicenda sono ancora pendenti.

Thomas Weber «guarda al procedimento con tranquillità», ha dichiarato un portavoce del suo dipartimento. Il consigliere di Stato non prende posizione in merito all'indagine tuttora in corso, ha aggiunto.

Fino alla fine del 2016 la ZAK è stata responsabile del controllo del lavoro sommerso nel settore edile di Basilea Campagna. Il governo cantonale aveva un compito di vigilanza e la finanziava con remunerazioni forfettarie annuali. L'organismo, costituito dalle associazioni rappresentanti le parti sociali, aveva però esternalizzato l'attività di controllo, il che era in contrasto con i principi di base della legge cantonale sul lavoro nero, secondo un parere giuridico chiesto dal governo.

All'inizio del 2017 il controllo del lavoro sommerso nel cantone renano è stato riorganizzato. Responsabile è attualmente una neocostituita associazione paritetica denominata "Controllo del mercato del lavoro per l'edilizia (AMKB)".

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