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SVIZZERACassis a New York: «Bilancio positivo»

26.09.18 - 18:51
Il ministro degli esteri si è detto soddisfatto della sua prima visita alla sede dell'Onu, benché l'incontro con Lavrov non abbia permesso di risolvere i problemi fra Svizzera e Russia
Keystone
Cassis a New York: «Bilancio positivo»
Il ministro degli esteri si è detto soddisfatto della sua prima visita alla sede dell'Onu, benché l'incontro con Lavrov non abbia permesso di risolvere i problemi fra Svizzera e Russia

BERNA - Il consigliere federale Ignazio Cassis stila un bilancio positivo della sua prima visita a New York quale ministro degli esteri elvetico, sebbene l'annunciato incontro con il collega russo Sergei Lavrov a margine dell'Assemblea generale dell'Onu non abbia permesso di fare passi avanti nella vicenda di spionaggio che sta incrinando i rapporti fra Svizzera e Russia.

In una conferenza stampa tenuta oggi, Cassis ha detto di aver fatto conoscenza con l'Onu e con il personale della Missione svizzera nella metropoli americana e di essersi fatto un'immagine dello stato in cui versa il multilateralismo: uno stato di crisi.

Per la Svizzera il multilateralismo rimane comunque uno strumento importante, ha detto il consigliere federale, anche se ha ravvisato nella collaborazione internazionale una certa stanchezza e inefficienza. Per questa ragione - ha aggiunto - la Svizzera sostiene gli sforzi di riforma portati avanti dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

Negli innumerevoli colloqui bilaterali per i quali l'Onu offre una occasione unica, Cassis ha potuto presentare i temi che stanno cari alla Svizzera.

L'incontro con Lavrov - L'incontro con Lavrov - ha detto - è stato un po' teso, visti i temi affrontati. «Dopotutto non abbiamo parlato del tempo, ma delle informazioni che sono circolate in Svizzera a proposito di eventuali attività di intelligence della Russia», ha sottolineato. «È una buona cosa il fatto che siano state chiaramente esposte le aspettative che esistono da entrambe le parti». Lo scopo è ristabilire relazioni calme e distese fra i due Paesi, ha aggiunto Cassis.

Il consigliere federale non ha voluto precisare se il ministro russo si sia scusato. «Simili conversazioni non hanno lo scopo di accusare o scusarsi. Ci si scambiano impressioni e informazioni», ha aggiunto il ministro ticinese. «Si guarda come l'interlocutore reagisce e si ascolta attentamente». Cassis ha aggiunto di aver invitato Lavrov in Svizzera, ma quest'ultimo preferisce aspettare che il clima si rassereni.

Altri colloqui bilaterali - Altri colloqui bilaterali sono avvenuti con gli omologhi di Algeria, Argentina, Corea del Nord, Turchia ed Emirati arabi uniti. Importante è stato anche l'incontro con rappresentanti dell'Unione europea, in particolare con Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri, e con Johannes Hahn, responsabile "per la politica di vicinato e i negoziati per l'allargamento" nella Commissione europea presieduta da Jean-Claude Juncker e suo interlocutore principale a Bruxelles.

Export di armi non discussi - Cassis ha partecipato oggi anche a una conferenza sulla situazione in Siria. La Svizzera offre alle parti in conflitto Ginevra quale luogo per trattative di pace.

Nella guerra civile siriana, che dura da ormai otto anni, sono state utilizzate anche granate a mano di produzione svizzera, è di recente emerso. Cassis ha detto che l'intenzione del Consiglio federale di consentire in futuro a certe condizioni le esportazioni di armi anche i paesi in guerra civile - peraltro contestata proprio oggi nel parlamento federale a Berna - non è stata abbordata nei suoi colloqui all'Onu. E nemmeno lo è stata la sua recente critica all'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi UNRWA.

Berset pubblicizza il Patto per la migrazione - A New York c'è anche il presidente della Confederazione Alain Berset, che ieri, davanti all'Assemblea generale, si è mostrato in disaccordo con l'affermazione dell'omologo americano Donald Trump relativa al Patto globale sulla migrazione delle Nazioni Unite, al quale gli USA non aderiranno. Berset ha affermato di ritenere molto importante che la migrazione venga discussa in un contesto internazionale.

Oggi il consigliere federale, insieme al presidente messicano Enrique Peña Nieto, ha presentato il Patto ("Global Compact on Migration, GCM"), che è stato redatto sotto la presidenza dell'ambasciatore svizzero all'ONU a New York, Jürg Lauber, e del suo omologo messicano. Esso mira a rendere in futuro la migrazione più sicura, ordinata e regolamentata.

Il testo del GCM, elaborato a partire da settembre 2016, è stato approvato in luglio all'assemblea generale delle Nazioni Unite a New York e dovrebbe essere accolto ufficialmente in dicembre durante una conferenza a livello ministeriale che si svolgerà a Marrakesh, in Marocco. Non avrà tuttavia valore vincolante per i singoli Stati.

Dreifuss dirige forum sulle droghe - Sempre oggi Berset ha partecipato anche a una tavola rotonda sulle droghe. Moderatrice del forum è stata l'ex consigliera federale Ruth Dreifuss, presidente della Commissione globale sulla la politica della droga (Global Commission on Drug Policy).

Domani il presidente della Confederazione parteciperà a un vertice sull'assistenza sanitaria in casi di emergenza e nelle zone di guerra, come pure a una conferenza sulle malattie non trasmissibili.

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COMMENTI
 

Ctg 5 anni fa su tio
Ma va? Ma sa ancora cosa vuol dire positivo? Se questo è positivo chissà come sarebbe andata a finire se fosse stato negativo! D’altra parte il suo valore internazionale è uguale ad uno 0 posto a sinistra di un numero

Meno 5 anni fa su tio
Risposta a Ctg
Puoi andare a tu a rappresentarci, il tuo "valore internazionale" è sicuramente maggiore di quello di Cassis no? Il punto è che lui è legittimato dal sistema democratico svizzero e tu sembri piuttosto un leone da tastiera.

Ctg 5 anni fa su tio
Risposta a Meno
Sarò un leone da tastiera ma tu sei un pecorone con le fette di salame sugli occhi. Il fatto che Cassis sia dove stà non vuol dire che sia all’altezza del suo compito. Di sicuro non é stato il popolo svizzero ad eleggerlo ma il potere politico quindi non ci rappresenta. Ti saluto.

Meno 5 anni fa su tio
Risposta a Ctg
Questo è il nostro sistema politico, se non ti piace, visto la tua notorità potresti lanciare un'iniziativa per cambiare il sistema...non trovi? Ma piuttosto, quali politici con "più valore internazionale" proporresti?
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