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GRIGIONILe lingue alle elementari restano due

23.09.18 - 14:10
Con 32'908 voti favorevoli a 17'576 contrari, la popolazione grigionese ha respinto l'iniziativa popolare che voleva togliere l'insegnamento di una lingua
Keystone
Le lingue alle elementari restano due
Con 32'908 voti favorevoli a 17'576 contrari, la popolazione grigionese ha respinto l'iniziativa popolare che voleva togliere l'insegnamento di una lingua

COIRA - Gli scolari delle scuole elementari grigionesi continueranno a studiare due lingue "straniere": con 32'908 voti contro 17'576, oltre il 65% dei voti validi, i votanti hanno infatti respinto oggi l'iniziativa popolare "Solo una lingua straniera nelle scuole elementari". L'affluenza alle urne è stata del 37,22%.

La popolazione ha seguito così la raccomandazione di voto del Gran Consiglio che il 12 giugno scorso, con 93 voti a 17 e 1 astensione, aveva raccomandato di respingere l'iniziativa, che chiedeva in sostanza che alle elementari, oltre all'idioma regionale, venisse insegnato solo l'inglese o il tedesco: il primo nelle zone germanofone, il secondo in quelle italofone e romance, dove lo studio dell'inglese sarebbe slittato alla scuola secondaria.

La proposta, depositata il 27 novembre 2013 con 3.709 firme (3.000 necessarie), si opponeva così al modello 3/5 della Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), che prevede l'insegnamento di una seconda lingua nazionale al terzo anno e dell'inglese al quinto.

I promotori avevano motivato la richiesta sostenendo che la disciplina vigente comporterebbe un sovraccarico e penalizzerebbe molti allievi. Sia il Governo (2014) che il Gran Consiglio retico (2015) hanno ritenuto nulla l'iniziativa. Nel marzo del 2016 il Tribunale amministrativo grigionese, in seguito ad un ricorso, aveva annullato la decisione del parlamento e decretato la validità del testo. Nella seduta del 3 maggio 2017 il Tribunale federale confermò tale valutazione respingendo un ricorso inoltrato da 18 privati.

"Il voto odierno è espressione della solidarietà che esiste tra le comunità di lingua tedesca, romancia e italiana all'interno del Cantone", si legge nella nota congiunta delle associazioni linguistiche Lia Rumantscha e Pro Grigioni Italiano. "Fortunatamente - conclude la nota - la maggioranza delle cittadine e dei cittadini ha compreso i danni che sarebbero stati arrecati alla coesione cantonale accogliendo il testo e distanziandosi dalla via seguita dal resto del Paese".

Con il voto di oggi, infatti, il popolo grigionese si allinea alle scelte di diversi altri cantoni in cui da circa un decennio sono state presentate, votate e sempre respinte dal popolo proposte simili: già nel maggio 2006 i cittadini di Turgovia (anche se con appena il 51,9%) e Zugo (58%) bocciarono iniziative simili; a marzo 2015 fu la volta di Nidvaldo che con il 61,7% decise di non relegare l'insegnamento del francese nella scuola secondaria; a maggio dello scorso anno anche Zurigo respinse l'iniziativa con oltre il 60% dei voti, a settembre 2017 Lucerna (57,6%) e lo scorso giugno Basilea Campagna (67,7%).

Un NO che fa gioire le associazioni linguistiche - Esprimono soddisfazione le associazioni linguistiche Lia Rumantscha e Pro Grigioni Italiano: «Fortunatamente la grande maggioranza delle cittadine e dei cittadini grigioni ha compreso i danni che sarebbero stati arrecati alla coesione cantonale accogliendo il testo e distanziandosi dalla via seguita dal resto del Paese. Il voto odierno è espressione della solidarietà che esiste tra le comunità di lingua tedesca, romancia e italiana all’interno del Cantone». Per le due associazioni «il dibattito precedente al voto ha infatti mostrato con chiarezza che è necessario fare di più per sviluppare le competenze e la motivazione degli insegnanti, mettendo loro a disposizione ciò che è necessario per assicurare un insegnamento di qualità che trasmetta alle future generazioni l’amore per le nostre lingue cantonali».

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