Chiunque sia minacciato di persecuzioni in patria continuerà a ricevere protezione. Ma chi non è minacciato deve far ritorno nel suo paese
BERNA - Mario Gattiker, direttore della Segreteria di Stato della Migrazione (SEM), difende le misure restrittive di recente adottate nei confronti dei migranti eritrei ammessi sul suolo svizzero a titolo provvisorio.
In un'intervista al Blick Gattiker afferma che la Svizzera non spinge nessuno verso la clandestinità. La SEM invita i migranti a rientrare in patria, ma a condizione che non siano minacciati di persecuzioni e che le autorità locali diano il loro assenso.
Chiunque sia minacciato di persecuzioni in Eritrea continuerà a ricevere protezione da parte della Svizzera, spiega Gattiker. L'obiettivo è di offrire protezione a tutti coloro che in patria temono per la loro vita: se ragioniamo in senso inverso ciò significa che chi non è minacciato deve far ritorno nel suo paese.
Dei circa 2'800 eritrei ammessi temporaneamente la SEM calcola che la protezione potrebbe essere ritirata solo a un centinaio di persone. Vi è però da considerare che le autorità dell'Eritrea, finora, non hanno dato nessuna disponibilità a collaborare.