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SVIZZERAVenti milioni di franchi per la regione del lago Ciad

03.09.18 - 17:35
Il territorio oltre ad essere colpito dalla povertà e dal cambiamento climatico è anche scena di pesanti scontri con Boko Haram
Keystone
Venti milioni di franchi per la regione del lago Ciad
Il territorio oltre ad essere colpito dalla povertà e dal cambiamento climatico è anche scena di pesanti scontri con Boko Haram

BERNA - La Svizzera stanzia 20 milioni di franchi per l'aiuto umanitario, lo sviluppo e la promozione della pace nella regione del lago Ciad. È quanto emerso oggi a Berlino, in occasione di un incontro internazionale volto a rispondere alla crisi.

Il territorio - che comprende regioni di Nigeria, Niger, Ciad e Camerun - oltre ad essere colpito dalla povertà e dal cambiamento climatico è anche scena di pesanti scontri con Boko Haram.

Nonostante i successi militari contro il gruppo terrorista, non si intravvede ancora la fine della crisi e serve un impegno tenace della comunità internazionale, afferma il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in un comunicato odierno. L'importo stanziato, già preventivato, permetterà di finanziare progetti nei settori della sicurezza alimentare, della protezione, dell'igiene, dell'istruzione, della prevenzione dell'estremismo violento e della riconciliazione.

La violenza, la situazione umanitaria catastrofica e l'infrastruttura insufficiente mettono a dura prova la popolazione civile. A causa del conflitto, circa 2,4 milioni di persone sono attualmente in fuga e dieci milioni dipendono dall'aiuto umanitario. Nel contempo, per l'anno in corso mancano mezzi umanitari per un importo pari a circa un miliardo di dollari.

Alla luce di questi fatti, oggi e domani a Berlino rappresentanti di vari Stati - tra cui una delegazione svizzera guidata dall'ambasciatore Manuel Bessler, delegato del Consiglio federale per l'Aiuto umanitario - e organizzazioni internazionali discutono, in occasione della Conferenza ad alto livello sulla regione del lago Ciad, delle possibilità di aiuto per la popolazione civile bisognosa. Si tratta di un'iniziativa congiunta di Germania, Nigeria, Norvegia e delle Nazioni Unite a seguito della conferenza di Oslo del febbraio 2017.

L'incontro mira anche a rafforzare l'impegno comune e su vasta scala della comunità internazionale e promuovere lo scambio con gli Stati interessati. Nella sua presa di posizione, la Svizzera ha chiesto il rispetto dei diritti umani e del diritto umanitario in situazioni di conflitto, ha esortato la comunità internazionale a rispondere in modo coordinato e compatto e ha sottolineato la necessità di una soluzione politica della crisi.

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