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SVIZZERA«Iniziative agricole inutili ed eccessivamente burocratiche»

20.08.18 - 13:30
Un comitato interpartitico di agricoltori UDC, PLR, PDC e PBD invita popolo e Cantoni a respingere le due modifiche costituzionali in votazione il 23 settembre
Ti Press
«Iniziative agricole inutili ed eccessivamente burocratiche»
Un comitato interpartitico di agricoltori UDC, PLR, PDC e PBD invita popolo e Cantoni a respingere le due modifiche costituzionali in votazione il 23 settembre

BERNA - Le iniziative agricole "Per alimenti equi" e "Per la sovranità alimentare" in votazione il 23 di settembre si spingono troppo lontano. Ne è convinto un comitato interpartitico di agricoltori UDC, PLR, PDC e PBD, che invita popolo e Cantoni a respingere le due modifiche costituzionali, poiché inutili ed eccessivamente burocratiche.

L'iniziativa "Per la sovranità alimentare" intende sostenere i piccoli contadini, vietare l'uso di organismi geneticamente modificati e fare in modo che le derrate alimentari e i prodotti agricoli importati rispettino le norme sociali ed ecologiche della Svizzera.

La modifica costituzionale "Per alimenti equi" impone alla Confederazione di rafforzare l'offerta di derrate alimentari sicure e di buona qualità. Queste dovrebbero essere prodotte nel rispetto dell'ambiente, delle risorse e degli animali, nonché in condizioni di lavoro adeguate.

Stando al comitato di simpatizzanti e politici vicini all'agricoltura, la Costituzione federale tiene già conto di alcuni obiettivi perseguiti dalle due iniziative in merito a sostenibilità, protezione dell'ambiente e benessere degli animali.

Appena un anno fa, l'80% della popolazione ha infatti accolto il controprogetto diretto all'iniziativa "Per la sicurezza alimentare". Prima di lanciarsi in nuovi esperimenti, bisogna quindi dare tempo al tempo, ossia attendere che il nuovo articolo costituzionale esplichi gli effetti auspicati. Esso è inoltre la base su cui poggia la politica agricola del Consiglio federale dopo il 2022, progetto che entro l'autunno sarà inviato in consultazione.

Per questo motivo, ha detto oggi il consigliere nazionale Walter Müller (PLR/SG) davanti ai media, le due iniziative sono inutili. Gli agricoltori hanno bisogno di spazio imprenditoriale. "Non vogliamo diventare dipendenti dello Stato".

Le due iniziative, inoltre, creeranno un'eccessiva burocrazia, a tutto svantaggio dei contadini. Per il comitato, se accolte esse sarebbero un autogol per il settore.

«Non tutto quello che le iniziative vogliono è da buttare», ha ammesso dal canto suo il consigliere nazionale svittese dell'UDC, Marcel Dettling, precisando tuttavia «che i due testi vanno troppo lontano».

Secondo Dettling, poi, se la Svizzera dovesse limitarsi ad importare derrate di alta qualità, a perderci sarebbero proprio gli agricoltori elvetici che già le producono. L'Unica differenza fra i loro prodotti e quelli esteri sarebbe a questo punto solo il prezzo, ha spiegato. L'agricoltura svizzera ha invece tutto l'interesse a preservare una caratteristica che la contraddistingue rispetto a quanto prodotto oltre i confini nazionali.

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