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ZURIGONazionalità dei criminali, riuscita l'iniziativa Udc

17.08.18 - 10:06
È riuscita nel canton Zurigo l'iniziativa dell'UDC mirante ad assicurare che la polizia, nei suoi comunicati, citi le nazionalità di autori e vittime di reati
Keystone
Nazionalità dei criminali, riuscita l'iniziativa Udc
È riuscita nel canton Zurigo l'iniziativa dell'UDC mirante ad assicurare che la polizia, nei suoi comunicati, citi le nazionalità di autori e vittime di reati

ZURIGO - È riuscita nel canton Zurigo l'iniziativa dell'UDC mirante ad assicurare che la polizia, nei suoi comunicati, citi le nazionalità di autori e vittime di reati. La soglia prescritta di 6000 firme è stata superata, ha indicato oggi il Dipartimento della giustizia e dell'interno.

Lo scorso 7 novembre, il municipale di Zurigo Richard Wolff, esponente della formazione di sinistra Lista alternativa e allora responsabile del dicastero sicurezza cittadino (dopo le elezioni del 4 marzo è passato alle Opere pubbliche), aveva annunciato che la polizia comunale non avrebbe più comunicato di propria iniziativa la nazionalità delle persone sospettate di reati.

I rappresentanti della stampa possono ancora chiedere chiarimenti in materia, se lo ritengono necessario. La nuova strategia - aveva affermato Wolff - è stata decisa sulla base di un postulato del Partito socialista e dei Verdi liberali sostenuto due anni prima dal parlamento cittadino (con 72 voti contro 46) ed è volta ad evitare «inutili pregiudizi».

Una maggioranza del consiglio comunale aveva ritenuto che citare la nazionalità dei delinquenti equivalga a suggerire che il reato o i reati commessi si possano spiegare con essa, perdendo di vista le "vere cause" come la povertà, un basso livello di istruzione o la dipendenza dalla droga.

L'UDC del canton Zurigo ha subito accusato la Città a governo rosso-verde di condurre una «politica della censura» e ha lanciato all'inizio di quest'anno un'iniziativa popolare cantonale con cui chiede che la polizia informi il pubblico sui crimini «in modo trasparente». Ciò significa che nei comunicati e nelle conferenze stampa devono essere specificati età, sesso e nazionalità di colpevoli, sospetti e vittime. Inoltre, su richiesta, devono essere annunciate anche le persone con un passato migratorio, «per quanto sia disponibile l'informazione».

L'iniziativa, corredata di circa 9'500 firme, è stata consegnata lo scorso 23 maggio, sette settimane prima della scadenza. Secondo i promotori sussiste un chiaro interesse pubblico a conoscere la nazionalità, in quanto la popolazione ha il diritto di essere informata in maniera completa e trasparente in merito alla sicurezza pubblica.

Citare la la nazionalità delle persone sospettate di reati nei comunicati della polizia è una prassi introdotta da diversi anni praticamente in tutta la Svizzera. A dare lo spunto erano state proprio due iniziative popolari dell'UDC approvate nei cantoni di Soletta e San Gallo. Anche la Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali ha deciso, dopo un lungo dibattito, di seguire questa strada.

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COMMENTI
 

Monello 5 anni fa su tio
Ottimo questa notizia mi fa estremamente piacere ...almeno anche i nostri sinistroidi apri-barriere si renderanno conto di quello che stanno facendo al popolo svizzero !! Bravo UDC ...sono con voi !!!

GI 5 anni fa su tio
si "sciacquano la bocca" con poco.....a che serve conoscerne la nazionalità se poi la giustizia non li condanna dovutamente ??

Lonely Cat 5 anni fa su tio
Risposta a GI
Serve a fare capire a tutti che forse è meglio smetterla di importare criminali.

Danny50 5 anni fa su tio
A che punti bisogna arrivare. I criminali stranieri in CH devono essere protetti nella loro identità, poverini, altrimenti si deprimono negli alberghi “prigione” e magari quando escono l’assistenza che paghiamo loro dovrà essere aumentata come per Carlos.
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