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SVIZZERA«Dobbiamo negoziare con Bruxelles anche per l'energia»

16.08.18 - 13:03
I negoziati in corso tra Svizzera e Unione europea su un accordo quadro stanno mettendo in pericolo anche la conclusione di altri importanti dossier
Keystone
«Dobbiamo negoziare con Bruxelles anche per l'energia»
I negoziati in corso tra Svizzera e Unione europea su un accordo quadro stanno mettendo in pericolo anche la conclusione di altri importanti dossier

BERNA - I negoziati in corso tra Svizzera e Unione europea su un accordo quadro stanno mettendo in pericolo anche la conclusione di altri importanti dossier. Secondo la consigliera federale Doris Leuthard, ciò pesa sulle tasche dei cittadini elvetici, anche in ambito energetico.

«Se potessimo partecipare con gli stessi diritti al mercato dell'Ue, la bolletta dell'elettricità sarebbe inferiore di circa 120 milioni di franchi all'anno», rileva la responsabile del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) in un'intervista odierna al giornale "Handelszeitung", riferendosi all'accordo sul mercato dell'energia elettrica, anch'esso attualmente in una situazione di stallo.

I distributori svizzeri di energia elettrica sono esclusi dalle piattaforme commerciali dell'Unione europea e ciò rende molto più complesso e costoso il mercato, aggiunge Leuthard, secondo cui anche le aziende elettriche elvetiche sono sottoposte a ulteriori pressioni in assenza di accordi quadro o di accordi mirati sull'energia elettrica. «Senza un accesso equo subiranno perdite, poiché la loro elettricità verde (garanzia d'origine) non sarà più riconosciuta nell'Ue».

È anche possibile, ritiene la responsabile del DATEC, che i Paesi confinanti limitino gli scambi commerciali con la Confederazione, oppure che Swissgrid - società incaricata della gestione della rete svizzera di trasmissione della corrente - venga esclusa dall'Associazione dei gestori di reti di trasmissione europei (ENTSO-E). In questo ambito Swissgrid mette in guardia contro i rischi sistemici in caso di afflusso imprevisto di energia elettrica nella rete.

Senza un accordo sull'elettricità, la Svizzera sarà sempre più emarginata, sostiene Leuthard. La cooperazione in questo ambito tra gli Stati membri continua infatti a rafforzarsi: «Più il mercato europeo dell'elettricità sarà interconnesso, maggiore sarà il prezzo che noi dovremo pagare senza aver diritto di parola», prosegue la consigliera federale.

Secondo uno studio pubblicato lo scorso anno dall'Ufficio federale dell'energia (UFE), entro il 2035 non dovrebbero esserci rischi significativi di carenza di energia elettrica nella Confederazione. L'integrazione della Svizzera in questo mercato europeo è tuttavia una condizione essenziale per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento.

L'accordo istituzionale si applicherebbe attualmente a cinque intese bilaterali: la libera circolazione delle persone, il reciproco riconoscimento in materia di valutazione delle conformità, i prodotti agricoli, i trasporti aerei e quelli terrestri.

Il governo sta negoziando parallelamente alcuni accordi di accesso al mercato in diversi ambiti: quello dell'elettricità rimane prioritario, ma i negoziati sono ostacolati dal problema degli aiuti statali a cui il Consiglio federale non vuole rinunciare.

Ieri il Consiglio federale ha deciso di attenersi alla linea di condotta dello scorso 4 luglio. L'obiettivo è di proseguire i negoziati su un accordo quadro in settembre con la commissione europea e le parti sociali. Attualmente però le misure di accompagnamento alla libera circolazione delle persone costituiscono il principale ostacolo con Bruxelles.

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COMMENTI
 

GI 5 anni fa su tio
sottomettersi per 120 mio di franchetti ?......signora Leuthard non ci crede nemmeno lei....

roma 5 anni fa su tio
Risposta a GI
...ovvio che nemmeno lei ci crede. Sta solo tentando di evitare di fare la coda in Dogana quando è nella sua casa di vacanze nel Gambarogno e va a fare la spesa in Italia...

Lonely Cat 5 anni fa su tio
Traduzione: adesso basta! È inaccettabile la nostra indipendenza energetica. Dobbiamo lasciare che sia l'EU a dettare legge sulla nostra gestione energetica. Viva la sottomissione!

lo spiaggiato 5 anni fa su tio
Risposta a Lonely Cat
WOW, indipendenza energetica!... Si, adesso tagliamo i cavi delle linee elettriche che ci collegano al resto dell'Europa... aha aha aha aha aha aha aha aha

ugobos 5 anni fa su tio
fonti mligne mi hanno riferito che ci sono miliardi fermi raccolti dalle tasse sulla bolletta elettrica per il rinnovabile. più 60 persone che lavorano a pronovo mantenuti. che porcheria è questa?

lo spiaggiato 5 anni fa su tio
Bene... :-)))

Figenfeld 5 anni fa su tio
Se pensiamo a gl'aumenti di cassamalati, assicurazioni e altro sono più che 70.- CHF/annui, allora cosa dovrebbe cambiare su quei 120 Mio. che risultano come ca. 15.- CHF/annui in più per cittadino? Un altro tentativo per salvare il suo lavoro con pressione a concludere l'accordo quadro con l'UE! Non lo vogliamo questo accordo e basta, si stanno cristallizzando fuori altre imposizioni da parte dell'UE, come p.es. "la dichiarazione di intenti" che non possiamo più espellere cittadini europei, o di pagare tacitamente e regolarmente il milliardi di coesione, ma siamo fuori o crede davvero che siamo un branco di ignoranti, no grazie.

Equalizer 5 anni fa su tio
Andate a chiedere sovvenzioni ai verdi, anzi a tutti loro diamo una bici con dinamo sulla quale devono obbligatoriamente pedalare per compensare lo spegnimento delle nostre centrali.

Mat78 5 anni fa su tio
Risposta a Equalizer
Bravo! Quoto! Esagitati fanatici...

Danny50 5 anni fa su tio
120 milioni di risparmio se ci prostriamo ancora di più all’UE. Poi regaliamo 1,3 miliardi per i paesi magna magna dell’UE, 200 mln per l’emmental schengen, e altre miliardate non si sa dove. Leuthard, impara la matematica invece di sguaiare come un’oca impazzita.
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