SVIZZERACybersicurezza: soluzione insufficiente dal Governo

BERNA - La soluzione proposta dal Consiglio federale in materia di cybercriminalità è insufficiente. È quanto sostengono oggi, in una lettera aperta ai membri delle Camere federali, tre esperti della fondazione ICT4Peace. Il governo preciserà alla fine dell'anno le proprie intenzioni sul tema.

Il 4 luglio, l'esecutivo ha preso le prime decisioni concernenti il centro di competenza richiesto dal Parlamento, che sarà associato al Dipartimento federale delle finanze (DFF). Esso sarà diretto da una personalità di alto rango, che però, secondo gli specialisti, non avrà il potere di dare istruzioni.

Oltre alla coordinazione dei compiti in seno all'amministrazione federale, il centro favorirà la prevenzione e sarà l'interlocutore principale per rispondere alle richieste degli ambienti economici e dei cantoni. Per contro, il DFF non ha ancora chiarito con i dipartimenti le delimitazioni e la spartizione delle responsabilità.

Il trio di esperti - Daniel Stauffacher, Stefanie Frey e Serge Droz - teme però che il tutto finisca su un binario morto. La proposta governativa riflette, a suo avviso, "l'attitudine negativa" che il Consiglio federale ha adottato sin dal principio sulla questione, si legge nella lettera.

Stando ai tre, bisogna riunire urgentemente tutti gli attori intorno a un tavolo, formando un servizio di collaborazione con una direzione forte. È invece "inaccettabile" che i rappresentanti dell'economia debbano lavorare con diversi servizi federali contemporaneamente.

Nel testo si rivendica la messa a punto di una strategia congiunta col settore privato, con la partecipazione di specialisti. Viene inoltre citato un modello, giudicato "molto promettente", sperimentato nei Paesi Bassi, in cui i partner importanti inviano regolarmente dei funzionari di collegamento al centro di cybersicurezza nazionale.