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Il testo prevede che ogni franco perso in seguito al Progetto fiscale 17 a livello di Confederazione, Cantoni e Comuni venga "compensato" con un franco di finanziamento all'AVS
BERNA - Il compromesso del Consiglio degli Stati sulla riforma dell'imposizione delle imprese vacilla. Una commissione del Nazionale propone di correggere il tiro e respinge l'idea di aumentare i contributi AVS. Piuttosto, si dice favorevole a un incremento dell'IVA.
Il nuovo progetto elaborato dagli Stati dopo la bocciatura popolare della Riforma III dell'imposizione delle imprese (RI imprese III), comprende una compensazione sociale a favore del Primo pilastro. Anche per questo è stato ribattezzato Legge federale sulla riforma fiscale e finanziamento dell'AVS.
Il testo prevede che ogni franco perso in seguito al Progetto fiscale 17 a livello di Confederazione, Cantoni e Comuni venga "compensato" con un franco di finanziamento all'AVS. Lo scopo è quello di rallentare il calo del capitale del fondo di compensazione AVS. Il tutto sarebbe finanziato grazie a un aumento dei prelievi salariali e a un incremento dei contributi prelevati dalle casse della Confederazione e dall'IVA.
La Commissione dell'economia del Nazionale si è ora occupata del tema e, stilando un rapporto intermedio, si è schierata - con 13 voti contro 9 e due astensioni - per un finanziamento attraverso un aumento dell'IVA, si legge in un comunicato odierno dei Servizi del Parlamento.
Viene quindi respinta l'idea di aumentare i prelievi salariali. La maggioranza vuole infatti evitare di far gravare le riforme in maniera eccessiva su dipendenti e datori di lavoro, distribuendo il carico su tutti.
La commissione vorrebbe inoltre dividere il dossier in due parti: una sul Progetto fiscale 17 e una sul finanziamento dell'AVS. Le novità dovrebbero però entrare in vigore solamente nel caso di approvazione di entrambe le parti.
