Il Gruppo per una svizzera senza esercito ha depositato l'iniziativa oggi alla Cancelleria federale. Il popolo sarà chiamato alle urne
BERNA - Il Gruppo per una svizzera senza esercito (GSsE) ha depositato oggi alla Cancelleria federale a Berna l'iniziativa popolare "Per un divieto di finanziare i produttori di materiale bellico". Il popolo sarà quindi chiamato a votare sul tema.
Il testo, munito di 104'902 firme, vuole vietare alla Banca nazionale svizzera (BNS) e alle Casse pensione di investire nelle industrie dell'armamento. Inoltre, la Confederazione dovrebbe esigere determinate condizioni da banche e assicurazioni.
Circa 150 persone si sono radunate questo pomeriggio per la consegna delle firme, si legge in un comunicato dei fautori dell'iniziativa. Presente anche l'attivista 86enne Louise Schneider, che al lancio della raccolta firme si era fatta notare per aver scritto con lo spray "I soldi per le armi uccidono" su una palizzata del cantiere di ristrutturazione della BNS a Berna.
Secondo dati forniti dal comitato promotore, nel 2016 "la BNS ha investito 800 milioni di dollari nei produttori di armi nucleari", le casse pensione versano fra i 4 e i 12 miliardi nel settore del materiale bellico e UBS e Credit Suisse 8 miliardi in quello degli armamenti.
L'iniziativa ha ottenuto il sostegno dei giovani Verdi, del PS e di una quarantina di altre organizzazioni. La raccolta firme era iniziata l'11 aprile 2017.