Il Dipartimento federale degli affari esteri lo considera un organo fondamentale», ma «rispetta la decisione americana» e manterà la propria collaborazione con gli Stati Uniti
BERNA - La Svizzera «si rammarica» della decisione degli Stati Uniti - annunciata la scorsa notte - di ritirarsi dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu, che considera «un organo fondamentale nella promozione e nella protezione dell'insieme di questi diritti». Lo dice il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in una nota diramata stamane.
Il Consiglio - prosegue il comunicato - ha «un impatto tangibile sul terreno, in particolare per l''invio di missioni di verifica dei fatti e di commissioni d'inchiesta» in occasione «di situazioni preoccupanti». Esso «svolge anche un ruolo importante nello sviluppo del quadro normativo».
La Svizzera - prosegue il DFAE - rimane impegnata, quale membro e Stato ospite, in favore di un Consiglio dei diritti umani «robusto» ed è «convinta che una partecipazione attiva degli Stati Uniti abbia un effetto positivo sulla situazione dei diritti dell'uomo nel mondo». Essa «rispetta tuttavia la decisione sovrana degli Stati Uniti» e manterrà la propria collaborazione con gli USA in fatto di diritti umani, conclude la nota.