Lo chiede il Partito Comunista, che ha stilato cinque misure per combattere il fenomeno
BERNA - Anche in seguito ai recenti episodi, il Partito Comunista si dice preoccupato per un «malsano “culto” delle armi che sta prendendo piede nella società e fra i giovani in particolare. Una società in cui sparare è considerato un divertimento come un altro deve iniziare a preoccuparci per la perdita delle propria fondamenta etiche ed educative» si legge in un comunicato diramato oggi.
Ad impensierire il Partito Comunista sono soprattutto le «dimensioni incontrollate» del fenomeno, che «mettono a repentaglio l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini», ricordando che in Svizzera circolano oltre due milioni di armi da fuoco, delle quali solo la metà figurano nei registri ufficiali.
Al di là di un serio piano di prevenzione nelle scuole e nello sport, il Partito Comunista propone l’adozione delle seguenti misure: