Critiche sul contributo di 1,3 miliardi di franchi ai Pesi dell'Est nell'Ue piovono invece da destra e mondo economico
BERNA - Il contributo di 1,3 miliardi che il Consiglio federale intende versare per il consolidamento dei Paesi dell'Est nell'UE, suscita reazioni contrastanti tra i partiti in Svizzera. Solo i socialisti danno un giudizio positivo, destra e mondo economico criticano, anche duramente.
UDC - Per l'Unione democratica di centro, il governo ha fatto la sua scelta senza neppure richiedere una contropartita a Bruxelles. «A decidere su inutili nuovi versamenti all'estero dovrà essere il popolo». Sollecita quindi sia il governo che gli altri partiti a un progetto di legge sottoposto a referendum, in modo che il contribuente possa farsi un'idea precisa della destinazione del denaro e votare. Questa è anche la richiesta del presidente UDC Albert Rösti in un suo atto parlamentare. Con questa mossa il governo sembra aver paura della propria fermezza mostrata lo scorso dicembre sulla questione della Borsa.
PPD - Il Partito popolare democratico, nell'attuale contesto della relazioni tra Svizzera e UE, si dice critico. «Attendiamo prima di tutto progressi sostanziali sul dossier europeo, compreso quello che concerne l'equivalenza borsistica. La limitazione accordata dalla Commissione UE nel dicembre 2017 è discriminatoria e appesantisce inutilmente il processo di normalizzazione dei rapporti tra Svizzera e UE». In sostanza: Bruxelles deve impegnarsi a normalizzare i rapporti prima che vengano discussi ulteriori contributi che, semmai, dovranno venir utilizzati per la formazione professionale e la politica migratoria.
PLR - I Liberali radicali rimangono sulle proprie posizioni: i contributi alla coesione, fanno parte delle relazioni Svizzera-UE e saranno valutati in quest'ambito, dichiara il portavoce Martin Stucki. Il PLR si dice d'accordo con il contributo, ma soltanto con relazioni normalizzate e un'equivalenza in Borsa illimitata. Inoltre, i progetti finanziati dovranno avere un'utilità concreta per la Svizzera.
PS - Il Partito socialista si dice molto soddisfatto del progetto e considera gli 1,3 miliardi di coesione «un contributo modesto per un grande guadagno in prosperità», secondo quanto detto all'ats da Roger Nordmann, capogruppo alle Camere. «Questo abbonamento annuale al mercato unico permetterà ai Paesi poveri dell'UE di svilupparsi» e la Svizzera potrà fare molto. Quanto alla richiesta UDC di una votazione popolare, commenta: «il partito avrebbe dovuto reagire molto prima».
ECONOMIESUISSE - Prima del versamento di contributi bisogna ottenere progressi nelle trattative con Bruxelles per un accordo sull'accesso al mercato e per un riconoscimento dell'equivalenza nel settore finanziario, oltreché nei settori dell'elettricità e della ricerca. Il miliardo di coesione costituisce una buona base per tali miglioramenti, secondo Jan Atteslander, responsabile dell'economia politica estera in seno a Economiesuisse. Ma prima di ulteriori prese di posizione occorre vedere come evolve il dossier.