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SVIZZERAIl miliardo di coesione andrà soprattutto in Polonia e Romania

28.03.18 - 16:50
Il resto verrà invece attribuito a Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria e Bulgaria
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Il miliardo di coesione andrà soprattutto in Polonia e Romania
Il resto verrà invece attribuito a Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria e Bulgaria

BERNA - Una parte consistente dell'importo di 1,302 miliardi di franchi diluito su 10 anni (circa 130 milioni l'anno) destinato ai Paesi dell'Europa dell'Est verrà attribuita a Polonia e Romania, seguite da Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria e Bulgaria. È quanto precisa la documentazione a corredo della procedura di consultazione lanciata oggi dal Consiglio federale.

Le risorse indispensabili saranno inserite nel piano finanziario 2020-2022. Il Parlamento dovrà approvare due decreti semplici separati - non soggetti a referendum - uno per il contributo di coesione e uno per la migrazione. Poiché si tratta di contributi unici superiori ai 20 milioni, sarà necessaria la maggioranza qualificata dei due rami del Parlamento.

Il credito di coesione verrà assunto per metà ciascuno dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e dalla Segreteria di Stato dell'economia (SECO). Il contributo per la migrazione verrà accollato alla Segreteria di Stato della migrazione (SEM).

Per quanto attiene alle cifre, 1,0469 miliardi sono destinati ai Paesi dell'Ue 13 quale contributo di coesione. Per quanto riguarda la somma destinata alla coesione, fino a 200 milioni sono previsti per la formazione professionale, un settore nel quale la Confederazione può vantare una lunga esperienza.

190 milioni sono attribuiti alla migrazione e i rimanenti 65,1 milioni concernono le spese a carico dell'amministrazione federale (costi salariali in Svizzera e sul posto, spese legate all'uso di esperti, comunicazione, ecc). Il Consiglio federale calcola in 40 unità i posti di lavoro necessari per la realizzazione di questo programma decennale.

L'Esecutivo intende dedicare alla migrazione 190 milioni di franchi, cui se ne dovrebbero aggiungere altri 50 dal credito principale per progetti legati alla migrazione. In questo caso s'intendono per esempio misure volte all'integrazione dei migranti nella società e nel mondo del lavoro. Venti milioni sono previsti quale riserva destinata a rispondere a situazioni di urgenza, come ad esempio un forte afflusso di migranti.

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