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BERNA30 franchi in più per le famiglie

21.03.18 - 15:00
Il Consiglio federale ha licenziato oggi il messaggio, elaborato dopo la bocciatura popolare della Riforma III delle imprese
Keystone
30 franchi in più per le famiglie
Il Consiglio federale ha licenziato oggi il messaggio, elaborato dopo la bocciatura popolare della Riforma III delle imprese

BERNA - Le discussioni sul Progetto fiscale 17 (PF17) si spostano nell'arena parlamentare. Il Consiglio federale ha infatti licenziato oggi li relativo messaggio che riprende gli elementi già presentati a fine gennaio: sgravi fiscali limitati per le aziende, incremento della quota di imposta federale diretta (IFD) destinata ai cantoni e aumento degli assegni famigliari.

Il PF17 è stato elaborato dopo la bocciatura popolare della Riforma III dell'imposizione delle imprese (RI imprese III), ha ricordato il consigliere federale Ueli Maurer in una conferenza stampa a Berna. L'obiettivo rimane invariato: compensare la prevista abolizione degli statuti speciali per le società holding e quelle di gestione non più accettate a livello internazionale. In contropartita verranno introdotti altri strumenti fiscali.

«Vogliamo restare fiscalmente attrattivi», ha spiegato Maurer. Grazie alle misure proposte, verrà garantita la certezza del diritto che andrà tutta a vantaggio della piazza economica svizzera.

Il ministro delle finanze non ha nascosto che il PF17 ha un costo elevato per la Confederazione e i Cantoni. «Non fare niente costerà però molto di più», ha puntualizzato alludendo al fatto che le multinazionali sono molto mobili e che potrebbero lasciare la Svizzera se non dovesse più essere competitiva.

Secondo le attuali proiezioni, inoltre, tra 5-10 anni gli effetti sui conti dello Stato saranno positivi: è infatti previsto un aumento degli introiti di 1,4 miliardi di franchi: 168 milioni per la Confederazione, 291 per i Cantoni e 938 per le assicurazioni sociali.

Stando alla pianificazione attuale, ha aggiunto il ministro delle finanze, il Parlamento dovrebbe adottare la riforma nella sessione autunnale. Maurer ritiene infatti che a livello politico il progetto sarà generalmente ben accolto. Dal suo punto di vista, le critiche emerse sulla stampa nelle scorse settimane si smorzeranno.

Per il consigliere federale l'incognita maggiore è rappresentata dal referendum. Se dovesse essere lanciato, il PF17 non potrebbe entrare in vigore già nel 2019. Sarebbe una «situazione drammatica» per la piazza economica elvetica, ha sostenuto.

Cosa prevede il PF17 - Maurer ha poi presentato nel dettaglio il contenuto del PF17. Esso prevede anche una misura - che non era contenuta nel progetto precedente - inserita per favorire l'accettazione del progetto fiscale da parte della popolazione: l'aumento di 30 franchi dell'importo minimo degli assegni famigliari (che salirebbero così a 230 franchi) e per i figli in formazione (che passerebbero a 280 franchi).

Oggi molti Cantoni versano importi superiori rispetto ai minimi previsti dalla Confederazione. Gli assegni famigliari dovrebbero aumentare anche in questi casi, ha spiegato Maurer affermando di avere già evocato la questione durante colloqui avuti con rappresentanti dei cantoni.

Questo provvedimento costerà complessivamente 421 milioni di franchi ai datori di lavoro. Si tratta di una misura che "va a creare una compensazione tra imprese e famiglie, garantendo un equilibrio in termini di politica sociale nel quadro del PF17", si legge nel messaggio.

Così come la RI imprese III, anche la PF17 prevede l'introduzione di patent box (ossia strumenti fiscali che consentono un'imposizione privilegiata dei redditi generati dalla proprietà intellettuale) e l'aumento delle detrazioni fiscali previste per spese di ricerca e sviluppo. A differenza del progetto precedente, queste deduzioni dovranno essere incentrate prevalentemente sulle spese del personale.

Lo sgravio fiscale conseguito tramite patent box e deduzioni per ricerca e sviluppo non dovrà inoltre superare il 70%. Con la RI imprese III questo limite era dell'80%.

Capitolo ridistribuzione dell'IDF, il nuovo progetto fiscale prevede di portare dal 17 al 21,2% la quota parte dell'imposta versata ai Cantoni. Il governo, come annunciato a fine gennaio, ha quindi ceduto alle rivendicazioni dei Cantoni: in un primo momento l'esecutivo proponeva infatti un aumento inferiore, al 20,5%. I Cantoni riceveranno così 990 milioni di franchi in più rispetto alla situazione attuale (il Ticino 33 milioni, i Grigioni 14).

Per placare le proteste delle Città e dei Comuni, nella legislazione sull'IFD sarà inoltre introdotto l'obbligo per i Cantoni di prendere in considerazione le necessità dei Comuni nel decidere la ripartizione dei proventi dell'imposta. Per non violare le competenze cantonali in materia, il progetto non prevede però un obbligo di riversare una parte dell'IFD ai Comuni.

Per compensare almeno in parte le maggiori uscite e i minori introiti, il PF17 prevede di generare nuove entrate, tramite l'innalzamento della quota d'imposizione dei dividendi. Secondo il nuovo progetto l'attuale aliquota dal 50% deve essere portata al 70%. Questo elemento era già presente nella precedente riforma, ma l'incremento era stato limitato al 60%. Per beneficiare della riduzione bisognerà sempre detenere almeno il 10% del capitale.

La misura permetterà di generare nuove entrare pari a 100 milioni di franchi all'anno per la Confederazione e 335 per i Cantoni. Tenendo conto anche dei 990 milioni supplementari generati dall'aumento della quota parte dell'IFD a loro destinata, i Cantoni disporranno quindi complessivamente di 1,33 miliardi in più.

Questo margine di manovra servirà ai Cantoni per compensare, almeno parzialmente, la prevista diminuzione del tasso d'imposizione delle imprese. Non è però per il momento possibile sapere esattamente a quanto ammonterà l'ammanco fiscale dovuto alla riduzione delle imposte per le imprese. Esso dipenderà dalle scelte effettuate dai singoli Cantoni. Nel messaggio si articola una cifra di 1,102 miliardi (tenendo già contro dell'aumento della quota dell'IFD a loro destinata).

Alla Confederazione, il nuovo Progetto fiscale costerà 920 milioni di franchi che potranno essere compensati senza che sia necessario avviare un piano di risparmio. A questa cifra vanno poi aggiunti 180 milioni che saranno utilizzati nell'ambito della perequazione finanziaria per evitare che i Cantoni economicamente più deboli subiscano ripercussioni finanziarie negative. Non si tratta tuttavia di una nuova spesa, ma piuttosto dell'arresto della riduzione del volume della compensazione dei casi di rigore (che attualmente diminuisce del 5% all'anno).

Come previsto, il PF17 non contiene invece più la possibilità per le imprese di dedurre gli interessi nozionali, un interesse fittizio su investimenti in capitale proprio. Tale proposta - molto contestata, soprattutto a sinistra - era stata introdotta dal Parlamento nella RI imprese III e sarebbe costata 220 milioni di franchi alla Confederazione e 50-290 milioni ai Cantoni.

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