Cerca e trova immobili

BERNA«I crimini in Siria vanno condannati»

20.03.18 - 12:57
La Commissione di politica estera del Consiglio Nazionale presenterà a giugno una dichiarazione per l'approvazione da parte del Plenum
keystone
Elisabeth Schneider-Schneiter, presidente della CPE del Nazionale
Elisabeth Schneider-Schneiter, presidente della CPE del Nazionale
«I crimini in Siria vanno condannati»
La Commissione di politica estera del Consiglio Nazionale presenterà a giugno una dichiarazione per l'approvazione da parte del Plenum

BERNA - La guerra in Siria e le sue conseguenze drammatiche sulla popolazione civile non lasciano indifferente la Commissione di politica estera del Consiglio Nazionale (CPE-N). Quest'ultima intende presentare in giugno una dichiarazione, che dovrà essere approvata dal Plenum, in cui condanna le violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario, e invita le parti in conflitto al cessate il fuoco immediato e ad avviare un processo di pace che includa tutte le parti in conflitto, compresi i curdi.

L'idea di una dichiarazione del genere si spiega con la preoccupazione di tutti i membri della commissione per la crudeltà del conflitto in Siria, e le numerose violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario, ha dichiarato ai media la presidente della CPE-N Elisabeth Schneider-Schneiter (PPD/BL).

Al termine di una lunga discussione, l'idea di una dichiarazione è stata accolta con 15 voti a favore a 7 e 2 astenuti. Una minoranza, seppur scioccata da quanto sta accadendo nel Paese mediorientale, non vuole creare un precedente politico e intende mantenersi strettamente neutrale.

Per la maggioranza, ha detto Schneider-Schneiter, «la neutralità non vuole dire invece stare zitti». Essa crede che tale dichiarazione - un diritto di cui il Parlamento ha fatto raramente uso, n.d.r - si inserisca nel solco della missione umanitaria della Svizzera previsto dalla Costituzione federale.

«Non si tratta tuttavia di puntare il dito contro qualcuno o un Paese in particolare», ha indicato la presidente della CPE-N, alla domanda dell'ats se la Turchia fosse nel mirino in particolare dei membri della commissione.

«Non si tratta di prendere partito contro questo o un altro Paese», ha aggiunto la consigliera nazionale basilese, precisando che tuttavia all'interno della CPE-N si è discusso molto di questo. Vi era infatti chi avrebbe voluto una dichiarazione più incisiva e chi invece, per motivi di neutralità, preferiva un testo più blando.

La dichiarazione prevede in ogni caso che tutte le parti in causa cessino l'intervento militare, contrario al diritto internazionale, nei territorio siriani e ritirino le proprie truppe dal Paese.

È di ieri la notizia che l'esercito turco ha conquistato la città di Afrin controllata dalle milizie curde. Oltre ai Turchi, sono presenti in Siria anche soldati russi, ufficialmente invitati dal regime di Assad.

La dichiarazione domanda inoltre che i responsabili dei crimini «abominevoli» commessi in Siria, siano essi Stati o singoli individui, vengano chiamati a risponderne.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE